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Wenger crede nel giovane Arsenal

Il 59enne tecnico dei Gunners attende ancora il primo trofeo europeo, ma la sua fiducia è rimasta immutata. "Sono ottimista di natura, so che prima o poi vincerò".

Wenger crede nel giovane Arsenal
Wenger crede nel giovane Arsenal ©Getty Images

A sei mesi dal suo 60esimo compleanno, Arsène Wenger attende ancora di vincere il suo primo trofeo europeo e non sembra proprio che abbia intenzione di abbandonare le proprie ambizioni in questo senso. "Io sono ottimista per natura. So che prima o poi vincerò e spero che accada prima possibile", ha dichiarato l’allenatore dell’Arsenal FC prima di vedere i suoi uomini scendere sul campo del Manchester United FC per la semifinale di andata di UEFA Champions League.

Determinazione
Sono passati quattro anni dall’ultimo trofeo vinto dall’Arsenal sotto la guida di Wenger – una FA Cup ai rigori contro lo United – e la UEFA Champions League rappresenta l’ultima occasione per vincere qualcosa in questa stagione. La determinazione di Wenger a battere lo United e ad andare a Roma, tuttavia, ha radici più profonde. Si tratta del desiderio di poter iscrivere il proprio nome tra i vincitori della Coppa dei Campioni.

Rimpianto per la finale
"Questo è il motivo per cui siamo qui e perché siamo molto, ma molto determinati a compiere l’impresa – ha dichiarato -. Questo club non c’è mai riuscito e io vorrei che fosse questo gruppo di giocatori a centrare per la prima volta un simile traguardo". Nelle dieci precedenti stagioni alla guida dell’Arsenal, il momento in cui Wenger è andato più vicino all’obiettivo è stato nella finale persa contro l’FC Barcelona, nel 2006. "L’unico rimpianto che abbiamo di quella gara è che abbiamo giocato in dieci".

Carattere forte 
Una partenza lenta nella stagione 2008/09 ha impedito all’Arsenal di poter dire la sua nella lotta per il titolo inglese, ma Wenger è convinto che i Gunners siano maturati dopo la sconfitta rimediata negli ultimi cinque minuti del quarto di finale dello scorso anno contro il Liverpool FC. "La squadra è forte di carattere, forse anche perché abbiamo superato una fase critica che ha aiutato questi giovani a crescere. Siamo cambiati rispetto all’anno scorso, soprattutto dal punto di vista del carattere".

'Qualcosa di speciale'
“Abbiamo costruito una squadra giovane perché volevamo sviluppare un nuovo tipo di gioco, uno spirito speciale. Credo che quando i giocatori vengono abituati a stare insieme dai 16 ai 24 anni si crea qualcosa di speciale e io spero che questo aspetto possa emergere a questo punto della competizione". Sir Alex Ferguson, un tempo acerrimo rivale, ha elogiato questo impegno verso i giovani, quando martedì ha parlato di Wenger: “Ha sempre mantenuto fede ai proprio principi e questo è un suo grande merito”.

I valori di un club
L’allenatore dell’Arsenal deve gestire un budget diverso rispetto alle altre tre semifinaliste, ma ha ribadito che non ha nessuna intenzione di cambiare il suo approccio. "Abbiamo intrapreso un percorso diverso per costruire la squadra, non è questione di meglio o peggio – ha dichiarato -. Credo che esista qualcosa che vada al di là della conquista dei trofei. Lo stile di gioco, le ambizioni che riponi nei tuoi giocatori, la tua filosofia, i valori del tuo club. Tutto questo è fondamentale, e i trofei rientrano in questa visione".

Record non invidiabile
Sebbene le convinzioni di Wenger siano state in grado di costruire squadre capaci di giocare un calcio affascinante, le sue 16 precedenti stagioni europee alla guida di AS Monaco FC e Arsenal non hanno portato ad alcun trofeo e il tecnico detiene il non invidiabile record di aver perso la finale di tre competizioni continentali. La sconfitta nel 2006 contro il Barcellona ha fatto seguito a quella con l’Arsenal nella finale di Coppa UEFA del 2000 e a quella con il Monaco nella Coppa delle Coppe 1992. Che significato avrebbe, quindi, riuscire finalmente in questa impresa ? "Adoro vincere e voglio farlo per il club, per i giocatori e i tifosi, più che per me stesso".