La lungimiranza paga
martedì 6 gennaio 2009
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Dominatore in Francia nelle ultime sette stagioni, l'Olympique Lyonnais deve il proprio successo a diversi fattori, tra i quali i grandi investimenti a livello giovanile.
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Dominatore in Francia nelle ultime sette stagioni, l'Olympique Lyonnais deve il proprio successo a diversi fattori. Oltre a vantare una delle migliori gestioni in Ligue 1, ha sempre colto opportunità che le avversarie hanno mancato, senza mai sottovalutare il settore giovanile. Come la nazionale francese degli ultimi 10 anni, il Lione ha raccolto i frutti degli investimenti sui campioni del futuro.
Metodo
Le scuole calcio sono nate nel 1932, poco dopo che lo sport diventò professionistico. Oggi, la "formation à la française" è sinonimo di qualità. I giovani calciatori approfittano di un metodo che opera su tre fronti: un'istruzione di qualità, un programma di allenamento equilibrato e la vicinanza dei campioni che sperano di emulare. Ciò è soprattutto vero per i sette volte campioni di Francia.
'Migliore d'Europa'
"Per quanto riguarda il vivaio, nessuna società è superiore a livello nazionale e forse anche europeo - ha commentato il 17enne difensore Ousmane N'Diaye -. Qui sono cresciuti campioni come Karim Benzema, uno dei migliori attaccanti del mondo, e Hatem Ben Arfa. Per questo voglio restare qui". Non tutti i laureati del vivaio la pensano così, e quest'estate Ben Arfa ha lasciato la squadra per l'Olympique de Marseille, ma il club lionese ha comunque la reputazione di scopritore di talenti. "La Francia non è una nazione molto sportiva, ma grazie al nostro vivaio siamo riusciti a superare le nostre lacune fisiche, tecniche e tattiche - ha spiegato Georges Prost, direttore del settore giovanile -. Grazie a questo lavoro trentennale siamo riusciti a diventare campioni d'Europa e a raggiungere due finali di Coppa del Mondo".
Valutazioni annuali
L'FC Sochaux-Montbéliard ha fondato la prima scuola calcio strutturata nel 1949 e i risultati sono stati così positivi che la parola 'leoncini' ha finito per identificare la squadra in generale. Oggi, il vivaio di ogni società professionistica viene valutato annualmente, secondo criteri sportivi e accademici. In base alla classifica, la squadra riceve sovvenzioni che basterebbero da sole a motivare gli investimenti sui giovani. Negli ultimi tre anni, la prima in graduatoria è sempre stata lo Stade Rennais FC.
Figure paterne
"È abbastanza semplice - ha aggiunto N'Diaye -. Ci alziamo e facciamo colazione alle 6.30, andiamo a scuola e torniamo alle 16.30 per andare all'allenamento". Ogni anno, i partecipanti al programma sono circa 20-30 e in ogni caso si bada di più ai risultati scolastici che a quelli in campo, dato che solo pochi fortunati diventeranno professionisti. "I ragazzi lasciano le famiglie e vengono seguiti, protetti ed educati da noi - ha spiegato Prost -. I supervisori fungono da veri e propri padri, perché la vita non è facile per i ragazzini di 11, 12 o 13 anni".
Il caso Benzema
La scuola calcio del Lione è stata fondata negli anni '50 e ha vinto il titolo di migliore di Francia nel 1980, 1994, 1997, 2003 e 2005. Campioni come Ludovic Giuly, Frédéric Kanouté e Florian Maurice hanno seguito questo percorso, mentre l'ultimo gioiello è Karim Benzema, capocannoniere in Ligue 1 la scorsa stagione. "L'ho visto allenarsi quando aveva 15 anni e ho detto al presidente che avevano un fenomeno in squadra - ha ricordato Bernard Lacombe, consulente di Jean-Michel Aulas -. Lui pensava che Benzema sarebbe potuto diventare professionista anche il giorno dopo. Grazie al suo carattere e alle sue qualità, ce l'ha fatta".
Bei ricordi
Anthony Mounier, che ha esordito in prima squadra in questa stagione, ha trascorso tre anni nelle giovanili con il centravanti francese e ricorda bene quei giorni. "Tutte le mattine dovevo svegliarlo per fare colazione - ha detto sorridendo -. Alla fine, le giovanili sono uno dei ricordi più belli. A volte può essere una vita difficile perché sei lontano dalla famiglia, ma stai sempre con i tuoi coetanei e c'è una bella atmosfera". Confermare le potenzialità dei ragazzi, come nel caso di Benzema, è ovviamente una sfida di tutt'altro tipo, ma comunque vadano le cose Prost e il suo staff continueranno a gettare le basi per il futuro del club.