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Piccoli campioni crescono

Il vivaio dello Sporting sforna da anni campioni a ripetizione che poi vende ai grandi club europei per mantenersi ai vertici del calcio nazionale e continentale. Figo, Ronaldo, Nani, Quaresma Simão, chi sarà il prossimo?

Piccoli campioni crescono
Piccoli campioni crescono ©Getty Images

Produrre giocatori di talento non è mai stato un problema per lo Sporting Clube de Portugal.  Semmai lo è stato trattenerli una volta trasformati in campioni affermati.

Vivaio di grande fama
Accreditato di disporre di alcuni fra i migliori osservatori e tecnici, lo stimato vivaio del club ha prodotto alcuni fra i migliori talenti del calcio portoghese: Cristiano Ronaldo, Nani, Ricardo Quaresma e Simão Sabrosa, senza dimenticare Luís Figo e Paulo Futre. Si tratta, sorprendentemente, di giocatori abili a giocare sugli esterni, e il tecnico dello Sporting Under-17 Luís Dias svela il mistero a uefa.com. "Il nostro tradizionale modo di giocare con le ali fin da bambini spiega probabilmente come mai abbiamo prodotto così tanti giocatori in quella posizione negli anni. Ci sono altri club portoghesi con settori giovanili di livello, ma quello dello Sporting è stato il migliore a promuovere giocatori in prima squadra”.

Approccio pragmatico
Malgrado Quaresma abbia vinto un’accoppiata campionato e coppa con i Leoni nel 2001/02 e Figo abbia trascorso cinque stagioni con il club di Lisbona prima di trasferirsi all’FC Barcelona nel 1994/95, i campioni che sono arrivati in prima squadra non hanno quasi masi trascorso gli anni migliori della loro carriera allo Sporting. Ronaldo, per esempio, vi è rimasto una sola stagione, prima che di lui si accorgesse il Manchester United FC. Ma la delusione per la partenza di giovani cresciuti in casa è temperata dalle entrate nelle casse del club.

Nuovi talenti
"È importante che continuino a nascere talenti del calibro di Ronaldo, Nani, Veloso, Moutinho  e tanti altri - ha commentato Aurélio Pereira, uno dei tecnici del settore giovanili dello Sporting per quasi quarant’anni -. La sopravvivenza dello Sporting fra le grandi del Portogallo e come assiduo frequentatore della [UEFA] Champions League dipende dalla 'produzione' di calciatori da vendere ai grandi club europei". Un atteggiamento pragmatico condiviso da Dias: "Sarebbe meglio tenerli in squadra, ma è la legge del mercato - ammette il tecnico, riferendosi ai 40 milioni di euro spesi complessivamente dal Manchester per acquistare Ronaldo nel 2003 e Nani quattro anni più tardi -. Il Manchester United è economicamente superiore allo Sporting”.

Carriço in rampa di lancio
Con questa filosofia in mente, prosegue la caccia al prossimo campione. I tifosi lo hanno già individuato nel centrocampista e capitano João Moutinho, già in odore di trasferimento insieme al versatile Miguel Veloso. Ma già si pensa ai loro successori, e il prossimo potrebbe essere il difensore Daniel Carriço, che è arrivato nel club a 11 anni e ha già assaporato la UEFA Champions League nella sconfitta per 5-2 contro lo Sporting il mese scorso.

'Opportunità'
La scelta dello Sporting di schierare il 20enne Carriço in una gara così prestigiosa è la riprova della fiducia incrollabile del club nei giovani, in controtendenza con quei club sempre molto prudenti a lanciare i giovani. "Uscire dal vivaio dello Sporting apre di per sé molte porte – ha aggiunto Pereira -. I ragazzi a cui piace giocare a calcio sognano di arrivare qui perché sanno che presto o tardi avranno un’opportunità”.