Un Malouda rinato per il Chelsea
mercoledì 22 ottobre 2008
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Dopo una stagione difficile l'esterno francese sta tornando quello dei tempi di Lione. "Adesso mi diverto". Intanto la Roma punta tutto su Totti: "Il ginocchio non fa male, decide il mister".
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Florent Malouda crede che continuando a lavorare a testa bassa potrà rilanciare la sua carriera al Chelsea FC dopo una prima stagione difficile. Il 28enne è pronto ad esaltarsi in occasione della sfida contro l'AS Roma. Così come Francesco Totti, che stringerà i denti nonostante i ben noti problemi al ginocchio.
Ottimo momento
Con il Chelsea in testa sia in UEFA Champions League che in Premier League, l'esterno francese spera di dare di più rispetto alla passata stagione: "Adesso mi sto divertendo ma la stagione è lunga. Quella passata non me la sono goduta a causa degli infortuni. Ma adesso c'è una grande atmosfera in squadra. Stiamo giocando bene e tutti ci stiamo divertendo".
Infortuni
La sfortuna che lo ha perseguitato dopo il suo arrivo dall'Olympique Lyonnais per 20 milioni di euro ha cambiato bersaglio. Sono otto gli indisponibili del Chelsea, ma Maolouda vuole lasciare il segno: "Sono stato paziente accentando il fatto che infortuni e brutti periodi fanno parte della vita. Non ho mai pensato di andarmene in estate. Io non ho detto niente, sono stati altri a parlare. Per me conta solo divertirmi e cercare di dimostrare cosa so fare".
Non fa male
Intanto il ginocchio di Totti non fa male dopo la partita giocata domenica contro l'FC Internazionale Milano. Il capitano giallorosso è pronto a scendere in campo anche a Stamford Bridge. “La condizione penso di trovarla solo giocando. Il ginocchio non si è gonfiato. Non ho dolore. Poi valuterà il mister”.
Momento negativo
La partita contro il Chelsea è sicuramente l'occasione buona per uscire dalla crisi: "La preoccupazione c'è ma la squadra è forte e competitiva. Risaliremo il prima possibile. I nostri obiettivi sono altri, cercheremo di centrarli. Sono convinto che potremo uscire dal momento negativo”. Un’impresa a Londra potrebbe rivelarsi la giusta medicina.