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Lippi punta sul rosso

Il tecnico campione del mondo vede il Manchester di Sir Alex Ferguson leggermente favorito in vista della finale di UEFA Champions League contro il Chelsea.

Lippi punta sul rosso
Lippi punta sul rosso ©Getty Images

Marcello Lippi continua il suo periodo sabbatico dopo aver guidato l'Italia al successo mondiale nel 2006. Ha però guardato con interesse questa edizione della UEFA Champions League in cui il suo amico Alex Ferguson ha guidato il Manchester United FC fino alla finale di Mosca. Avversario il Chelsea FC del sorprendente Avran Grant. Lippi, che ha compiuto 60 anni ad aprile, ha partecipato quattro volte alla finale della massima competizione europea per club quando era alla guida della Juventus. Ha però sollevato il trofeo una sola volta, mentre Ferguson potrebbe centrare il secondo successo della carriera. Con uefa.com Lippi parla delle protagoniste di quest'anno e racconta il suo rapporto con il tecnico dei Red Devils.

uefa.com: Cosa pensa di questo giovane Manchester che ha raggiunto la finale?

Lippi: Penso che questo Manchester abbia una grande fortuna:  ha grandi giocatori come Ronaldo, Rooney Scholes, Giggs e altri, ma la grande fortuna si chiama Alex Ferguson e la sua grande capacità di gestione di tutte le risorse tecniche che ha a disposizione. Sa gestire la squadra in maniera davvero formidabile, sa dosare le forze e non è un caso che si trova a due patite dalla vittoria del campionato e in finale di Champions League. Non è stato un periodo facile questo ultimo per il Manchester perché non era proprio al massimo della condizione. Infatti Alex è stato molto bravo a gestire, a dosare una volta uno una volta l'altro. Sabato scorso è stato criticato perché ha tenuto fuori certi giocatori contro il Chelsea, però per rimanere ai vertici in tutte le competizioni bisogna fare certe scelte, bisogna avere questo comportamento altrimenti non si ci riesce ad arrivare fino in fondo.

uefa.com: Da allenatore ha affrontato un altro grande Manchester. Qual è il più forte?

Lippi: Quale sia più forte non si può dire: è come se chiedessero a me qual è la Juve più forte che ho allenato. In ogni momento una squadra ha la sua forza, la sua convinzione, una sua autostima, una sua qualità. In quel periodo c'erano dei grandi giocatori, ma Giggs, Scholes e Neville ci sono ancora. Ora mi sembra che la squadra abbia alcuni grandi campioni in più, specialmente in attacco, e abbia una convinzione di forza, un' autostima e una concretezza e una mentalità da grande squadra che forse prima non aveva.

uefa.com: E dei campioni pronti a sacrificarsi per il bene della squadra...

Lippi: Io sento molto spesso dire - e questi sono diventati dei luoghi comuni - che se ci sono grandi calciatori l'allenatore conta il 20%. Io penso che non sia tanto così. Oggi l'allenatore conta molto proprio perché dove ci sono grandi calciatori di varie nazionalità, di vari continenti di varie mentalità e di varie culture la personalità e il carisma dell'allenatore - in questo caso Alex Ferguson - sono fondamentali. Ci sono tutti questi grandi giocatori che hanno messo completamente a disposizione della squadra tutta la loro qualità. Nessuno pensa a se stesso, nessuno mette se stesso davanti alla squadra. Ronaldo una volta gioca centravanti , un'altra da esterno, Rooney che fa l'ala destra e l'ala sinistra e  va a rincorrere il difensore fino alla difesa, Giggs che fa il terzino. Ci sono dei giocatori che gli prospetti una cosa del genere e storcono il naso. Questa è una squadra che ha giocatori a disposizione del gruppo, tutti si compattano, tutti difendono e poi ripartono con una velocità e una qualità impressionante.

uefa.com: Parlando di campioni, cosa pensa di Cristiano Ronaldo? Può ancora crescere?

Lippi: E' difficile pensare che possa avere qualcosa da migliore. Non bisogna dimenticare che questo giocatore fa sempre le cose ad una velocità supersonica e quando si fanno le cose così velocemente è naturale che qualche cosa si possa sbagliare. Magari se diminuirà la velocità di esecuzione potrà dare l'idea di essere migliorato,in realtà non è così. Finché fa tutto con quella velocità va benissimo anche sbagliare qual cosina.


uefa.com: Crede che il Manchester vincerà la Champions League?

Lippi: Ha delle buonissime possibilità. Il Chelsea sabato ha avuto la fortuna di incontrare un Manchester un pochino rattoppato e ha avuto la fortuna di batterlo ricevendo una grande iniezione di fiducia. Sanno benissimo che molto probabilmente questa prodezza sarà inutile perché il Manchester vincerà tutte e due le partite, e di conseguenza vincerà il campionato. Il Chelsea è in condizione ottima, ma qualche piccolo vantaggio lo riservo ancora al Manchester per la finale di Mosca

uefa.com: L'ha stupita il cammino di Grant al Chelsea?

Lippi: Credo che al Chelsea si sia creata una chimica speciale. Quando [José] Mourinho è andato via, i giocatori erano delusi e probabilmente non volevano Grant. Però lui è riuscito a guadagnarsi la fiducia dello spogliatoio con il dialogo, il lavoro, e senza rilasciare dichiarazioni altisonanti. I giocatori si sono guardati in faccia, sanno di essere tra i migliori in Europa e hanno deciso di dare il massimo per arrivare fino in fondo a prescindere da chi c'è in panchina . Questi momenti contribuiscono a formare quella chimica di cui parlavo e che può portare ad ottenere grandi risultati.