Il pari va bene solo a Grant
martedì 22 aprile 2008
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"Un ottimo risultato e un grande passo avanti" per il tecnico del Chelsea, mentre Rafael Benítez non nasconde la delusione ma si sforza di restare ottimista in vista del ritorno.
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Rafael Benítez racconta la "grande delusione" dei suoi giocatori dopo che il Liverpool FC si è fatto raggiungere all'ultimo secondo dal Chelsea FC. Dirk Kuyt aveva aperto le marcature per i Reds prima dell'incredibile autogol di John Arne Riise. Lo spagnolo resta fiducioso, mentre Avram Grant ripensa "al grande risultato e al grande passo" compiuto verso la finale di UEFA Champions League.
Rafael Benítez, tecnico Liverpool FC
E' difficile capire cosa è successo – eravamo al 94' o al 95'. Sono rimasto molto sorpreso e ovviamente deluso per quell'autogol. E' difficile liberare quei palloni che rimbalzano così. La reazione nello spogliatoio è stata di grande delusione. Adesso dobbiamo restare ottimisti e pensare al ritorno. Dobbiamo andare a Londra e vincere. Non è facile creare occasioni in queste partite ma noi ci siamo riusciti anche se purtroppo le abbiamo sprecate. Guardando la partita di oggi resto ottimista. Abbiamo dominato per lunghi tratti, specialmente dopo l'intervallo. Con un può di fortuna possiamo ancora farcela.
Avram Grant, tecnico Chelsea FC
Avevamo subito diversi gol allo scadere recentemente e stavolta è andata bene a noi. Vedremo la prossima settimana se sarà un gol decisivo. Non ci sono state molte occasioni come spesso capita nelle semifinali. Loro ne hanno avute una o due, così come noi. L'1-1 in trasferta è sempre un ottimo risultato, specialmente a Anfield. Però anche a Stamford Bridge abbiamo grandi tifosi. Entrambi i gol di stasera sono scaturiti da errori. Petr Čech è stato sfortunato in occasione del gol ma poi ha fatto una grande parata. Siamo abituati a questo Petr. Dal primo giorno sapevo che dovevamo raggiungere la finale di Champions League. L'1-1 di oggi non dà garanzie ma abbiamo fatto un passo avanti. La finale è a Mosca ma credo che Roman [Abramovich] sarebbe stato felice di vederci giocare anche se fosse stata in Mongolia.