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La medicina di Terry

Il capitano del Chelsea ha parlato di delusione "bruciante" nel descrivere le due sconfitte in semifinale contro il Liverpool: "Ma il dolore sarà più lieve se dovessimo vincere noi quel trofeo".

La medicina di Terry
La medicina di Terry ©Getty Images

Se John Terry aveva bisogno di una motivazione extra, l'ha sicuramente trovata a Anfield guardando il trofeo della UEFA Champions League esposto orgogliosamente dal Liverpool FC.

Pizzico di invidia
Il capitano del Chelsea FC ha ammesso di provare un pizzico di invidia per quella coppa assegnata definitivamente al Liverpool FC dopo il quinto trionfo nella competizione nel 2005. Terry ha parlato di delusione "bruciante" nel descrivere le due sconfitte in semifinale contro il Liverpool: "Un dolore che non andrà mai via, ma che sarà più lieve se dovessimo vincere noi quel trofeo che ho visto entrando a Anfield. Voglio metterci le mani come capitano del Chelsea".

'Grande chance'
"Per il club è una grande possibilità di entrare nella storia. E la stessa cosa è per i giocatori e per il manager - ha spiegato il 27enne difensore -. Possiamo e dobbiamo vincere quel trofeo. Dimentichiamo il passato e concentriamoci sulla grande possibilità che ci troviamo di fronte. Non serve a niente guardarci alle spalle adesso".

Gol in trasferta
Per molti la differenza sostanziale rispetto ai due precedenti è che il Chelsea avrà la possibilità di giocarsi il ritorno allo Stamford Bridge il 30 aprile. "Dobbiamo sfruttare questo vantaggio - ha proseguito Terry -. Credo che il Liverpool l'abbia fatto negli anni scorsi. Siamo qui per vincere, non per chiudere la saracinesca. Giocheremo per segnare e per mettere il Liverpool sotto pressione. Loro sono forti sia in difesa che in attacco, ma segnare un gol in trasferta potrebbe darci una grossa mano".