L'Old Trafford non spaventa Coupet
martedì 4 marzo 2008
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Il portiere del Lione è convinto che la delicata sfida sul campo del Manchester United potrebbe risolersi positivamente per i campioni di Francia.
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"Nel calcio non sempre la logica funziona", ha dichiarato Grégory Coupet, estremo difensore dell’Olympique Lyonnais, alla vigilia del ritorno degli ottavi di finale di UEFA Champions League contro il Manchester United FC. I tifosi dei campioni di Francia si aggrapperanno alle parole del loro portiere in vista della delicata trasferta all’Old Trafford.
Missione possibile
Dopo l’1-1 dell’andata, il Lione dovrà vincere o pareggiare almeno 2-2 all’Old Trafford per superare il turno. Finora nessuna squadra francese è mai riuscita ad imporsi sul campo dei Red Devils, ma Coupet non si è lasciato suggestionare dalla tradizione negativa e ha spiegato: "Siamo in grado si segnare contro qualsiasi avversaria in qualsiasi stadio e questa consapevolezza ci aiuta a pensare positivo".
Equilibrio perfetto
"Sappiamo che il Manchester giocherà a viso aperto e che attaccherà per tutta la partita - ha proseguito l’estremo difensore, sicuro che il Lione saprà trovare le giuste motivazioni contro un’avversaria tanto prestigiosa -. Dovremo scendere in campo consapevoli della nostra forza e lottare su ogni pallone. A mio parere le possibilità di qualificazione sono divise esattamente a metà tra le due squadre".
Grande determinazione
"Il Manchester ci è superiore per prestigio internazionale e successi ottenuti, ma questo non ci spaventa - ha ribadito Coupet -. Nel corso degli ultimi dieci anni il Lione ha aperto un ciclo vincente e ha maturato grande esperienza a livello continentale. Scenderemo in campo con grande determinazione e faremo di tutto per ottenere la qualificazione, i conti si faranno alla fine. Del resto, nel calcio non sempre la logica funziona".
Di nuovo in campo
Coupet aveva saltato l’intera fase a gironi del torneo a causa di un grave infortunio ad un ginocchio, ma ora sembra aver recuperato la forma migliore. "Sono felice di essere tornato al mio posto - ha concluso il portiere -. Il ginocchio non mi fa più male, anche se dovrò lavorare ancora molto per recuperarne la piena funzionalità. La lontananza dal campo mia comunque permesso di vedere le cose da una prospettiva differente e ora mi sento più completo, anche umanamente, rispetto al passato".