Lemonis prevede un grande futuro
martedì 19 febbraio 2008
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Il tecnico dell’Olympiacos è particolarmente soddisfatto del pareggio ottenuto contro il Chelsea.
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Il tecnico dell’ Olympiacos Panagiotis Lemonis si dichiara soddisfatto della prestazione della sua squadra dopo il pareggio casalingo a reti inviolate con il Chelsea FC, nella gara di andata dei sedicesimi di finale di UEFA Champions League. Indipendentemente dall’esito della gara di ritorno a Stamford Bridge il 5 marzo, secondo il tecnico i campioni di Grecia hanno dinanzi a sé un grande futuro e la possibilità di costruire una grande squadra che potrà entrare nella storia.
Panagiotis Lemonis, allenatore dell’Olympiacos
Il nostro atteggiamento per la partita con il Chelsea non cambierà. Sapevamo dall’inizio che raggiungere i quarti di finale sarebbe stato difficile e nulla è cambiato. Il risultato ci lascia soddisfatti, anche se abbiamo sprecato molte occasioni da rete.
La nostra disciplina tattica mi ha anche soddisfatto. Contro un avversario come il Chelsea i giocatori devono rispettare rigorosamente le disposizioni tattiche e i miei giocatori non hanno lasciato al Chelsea alcuno spazio. E purtroppo questa sera abbiamo dovuto fare a meno di Lomana Lua Lua che per noi è un giocatore fondamentale.
Avram Grant, allenatore del Chelsea
Noi vogliamo sempre vincere. Un pareggio a reti inviolate non è un cattivo risultato, ma la nostra prestazione poteva essere migliore. Il fatto di non essere riusciti a creare molte occasioni da rete è particolarmente negativo. Giocare qui non è facile in quanto i tifosi di casa creano una grande atmosfera per i loro giocatori. L’Olympiacos è una squadra molto organizzata e dotata tecnicamente. Non è un caso che non abbia ancora perso in casa in questa stagione di UEFA Champions League.
Nel calcio non gioco mai d’azzardo. Quando scelgo chi scende in campo, lo faccio tenendo conto di vari fattori e in particolare delle condizioni dei giocatori che rientrano dopo infortuni. A Londra ci attendiamo una partita difficile e comunque devo ammettere che quella di oggi è la nostra peggiore prestazione in Europa da quando siedo in panchina.