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Lo Schalke contro i ricordi del Porto

Mirko Slomka vuole festeggiare una pietra miliare nella storia del club con una partita da ricordare, anche per rendere meno bello il ricordo che il Porto nutre per Gelsenchirken.

Mirko Slomka vuole festeggiare una pietra miliare nella storia del FC Schalke 04 con una partita da ricordare, anche per rendere meno bello il ricordo che il FC Porto nutre per Gelsenchirken. L’ultima volta che la squadra portoghese ha fatto visita alla città della Ruhr ha infatti vinto la UEFA Champions League nel 2003/04.

Storia europea
Lo Schalke raggiungerà cento partite in Europa (senza contare le 12 in Intertoto UEFA), quando farà il suo debutto negli ottavi di finale contro il Porto. E Slomka sostiene che in fondo è un sentimentale. “Questa è la nostra centesima presenza in una competizione di club UEFA e sarà anche la nostra cinquantesima vittoria - ha dichiarato il 40enne tecnico con un leggero sorriso che non riusciva a mascherare il fatto che era pienamente convinto di ciò che diceva -. Il Porto ha più esperienza e una più solida tradizione europea. Noi però giochiamo in casa, abbiamo un collettivo forte e siamo più dotati sul piano fisico. Dovremo sfruttare le occasioni che ci capiteranno”.

Difesa poco solida
Nelle ultime settimane il problema maggiore per lo Schalke è stato nella fase difensiva. La rete difesa da Manuel Nueuer è rimasta inviolata una sola volta a partire da dicembre. “Abbiamo dei problemi - ha dichiarato Slomba, alle prese con gli infortuni del difensore Christian Panzer e del centrocampista Zlatan Bajramović -. Mi sembra che il nostro problema sia che, quando andiamo in vantaggio, non ci accontentiamo di giocare più coperti e ripartire in contropiede. Continuiamo ad attaccare e gli avversari ci puniscono”. Il tecnico potrà comunque consolarsi con il rientro di Jermaine Jones, che ha scontato una squalifica.

Impostazione tattica
A Gelsenkirchen l’orizzonte è in qualche modo dominato dall’impianto per l’erogazione di energia di Westerholt e in particolare dalla sua ciminiera alta 337 metri, la più alta della Germania. Proprio come il simbolo della città, lo Schalke è passato più volte dal caldo al freddo in questa stagione. La sconfitta per 2-1 subita sabato a opera del VfL Wolfsburg ha interrotto una serie positiva di 11 partite dopo un autunno incerto. Il risultato negativo non dovrebbe comunque avere inferto un colpo troppo duro al morale. Slomka ritiene che la chiave per un successo contro il Porto sia l’abilità di imporre il proprio gioco. “In trasferta il Porto preferisce giocare di rimessa con lanci lunghi per Lisandro López - ha detto -. Dobbiamo fare pressing, impedire loro di fare il loro gioco e imporre invece il nostro”.

La forma di López
Il tecnico del Porto Jesualdo Ferreira conosce bene i punti forti dello Schalke e sottolinea che “è una squadra tedesca molto forte, probabilmente la migliore del momento”. Gli uomini di Ferreira sono certamente i migliori in Portogallo. Vincendo 3-0 venerdì in trasferta con il CS Marítimo - con doppietta di un grande López - hanno mantenuto il loro vantaggio di 10 punti in testa alla classifica della Liga. Le speranze dei 2.700 tifosi che hanno seguito la squadra in Germania sono riposte nell’attaccante, che ha messo a segno 16 reti in questa stagione. I tifosi potranno anche andare con il pensiero a uno dei più grandi trionfi del Porto, la vittoria sull’AS Monaco FC all’Arena AufSchalke che ha consentito di conquistare la UEFA Champions League del 2004.

Superstiti
Soltanto Pedro Emanuel e l’infortunato Bosingwa sono i superstiti di quella squadra che ha colto grandi successi. E Ferreira vuole scrivere una nuova pagina di storia invece di limitarsi a ricordare le glorie passate. “Non c’è bisogno che io parli della potenza simbolica dello Schalke. Lo stadio, l’atmosfera è tutto speciale - ha detto -. Ma dobbiamo dimenticare tutto. Dobbiamo combattere e essere aggressivi. Le partite non si vincono con la storia”.