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La concentrazione che piace a Spalletti

Dopo il successo dell'Olimpico, il tecnico giallorosso elogia concentrazione e determinazione dei suoi giocatori. Per Bento sarà decisiva a Lisbona.

Con un bellissimo gol di Mirko Vučinić, l’AS Roma ha sconfitto di misura lo Sporting Clube de Portugal in una gara molto sofferta nella terza giornata del Gruppo F di UEFA Champions League. Dopo il successo dell’Olimpico, il tecnico Luciano Spalletti ha elogiato la concentrazione e la determinazione dei suoi giocatori.

Luciano Spalletti, allenatore AS Roma
La Roma non ha ritrovato Vučinić. Sono io che gli ho dato poco spazio. I nostri equilibri non andavano scomposti, anche se nelle ultime due partite i risultati non erano arrivati: poi quando si dà fiducia ai giocatori loro riescono a fare meglio, Vučinić oggi in più di un tempo ha dimostrato il suo valore. Lui è bravo a interpretare tutte le posizioni, dà peso, sostanza e quel qualcosa in più che può determinare un risultato. Stasera paura l’abbiamo avuta poche volte, ho visto la squadra determinata anche se un po’ insicura e non tranquilla: d’altronde se non è supportata dall’entusiasmo, le cose le riescono peggio. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma siamo entrati concentrati. Ero sicuro che saremmo riusciti a prendere la partita in mano e così è stato. Il risultato è meritato, siamo stati ordinati e non abbiamo concesso mai niente. A me è sembrato che la squadra sia stata compatta sin dal primo minuto, anche se per scelta nostra abbiamo concesso un po’ di più a loro il pallino del gioco. Ci siamo detti di sfruttare gli episodi e nel secondo tempo abbiamo alzato il ritmo non solo per l’ingresso di Vučinić. I giocatori sono stati bravi nella lettura della partita. Quando si è appiattita la gara ho tentato di fare qualcosa a livello tattico e ho messo Tonetto alto a sinistra, lui quel ruolo l’ha ricoperto in passato. Totti? Gli è stata fasciata la caviglia, che non era quella operata: sente dolore lo stesso, bisognerà vedere tra qualche ora. Per la qualificazione sarà fondamentale il ritorno a Lisbona. Mancini si è un po’ demoralizzato dopo il rigore, è stato sfortunato. E’ un giocatore che vive degli entusiasmi della squadra: il suo estro deve essere supportato da tranquillità psicologica. Dal dischetto lui e De Rossi si sono parlati, in queste situazioni un allenatore non impone le sue scelte.

Paulo Bento, allenatore Sporting Clube de Portugal
E’ stata una partita molto equilibrata fino al 70’, dopo il secondo gol abbiamo avuto difficoltà nel reagire lasciando troppi spazi alla Roma. Anche negli ultimi venti minuti nessuna delle due squadre ha dominato e noi non abbiamo mai perso il controllo del gioco. In questa fase ci sono state troppe palle ferme. E’ stata una partita decisiva e l’abbiamo sbagliata, perché non dovevamo assolutamente perdere e ci eravamo quasi riusciti. A questo punto, la prossima sfida diventa ancora più decisiva per raggiungere la Roma e avere qualche speranza di passare agli ottavi. Ci troveremo di fronte una squadra con molta esperienza e grandi qualità tecniche e tattiche. La panchina non mi offriva grandi possibilità di varianti tattiche, le uniche possibili erano quelle che ho cercato di fare. Non abbiamo avuto alcun beneficio dall’uscita di Totti dal campo, perché chi lo ha sostituito (Vučinić, ndr) è stato molto rapido e molto abile nel saltare l’uomo. Soltanto tra quindici giorni ci renderemo conto delle possibilità reali che abbiamo di superare il turno. Deluso dalla Roma? Come allenatore non mi illudo mai, dobbiamo osservare come giocano i singoli e cercare di metterli in difficoltà: questa sera non ci siamo riusciti in pieno.