Il vero incubo del Liverpool
martedì 22 maggio 2007
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Quando affronti Kaká il dilemma è sempre lo stesso: lo marchi a uomo o resti a zona trattandolo come un giocatore 'normale'? La risposta a Benítez.
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Quando affronti Kaká il dilemma è sempre lo stesso: lo marchi a uomo o lo tratti come un giocatore 'normale' non cambiando la tua solita tattica? In un caso rischi di perdere un uomo a centrocampo, nell'altro scherzi con il fuoco contro uno dei giocatori più forti al mondo.
I rischi del mestiere
Il tecnico del Liverpool FC, Rafael Benítez, sembra orientato sulla seconda opzione in vista della finale di UEFA Champions League contro l'AC Milan. "Sappiamo che si tratta di un grande giocatore, ma noi non marchiamo a uomo - ha detto lo spagnolo alla vigilia della gara -. Marchiamo a zona cercando di controllare il gioco, la palla e lo spazio". Solo il campo dirà se ha ragione, ma le statistiche - per quello che valgono - suggerirebbero il contrario. Kaká è spesso marcato a uomo in Italia e in campionato ha segnato solo otto gol in 31 partite. In UEFA Champions League si è sempre trovato davanti una difesa a zona e ha segnato dieci gol in 14 partite. "Nessuno mi marca a uomo in Europa - ha detto Kaká alla vigilia -, e penso che domani sarà la stessa cosa”.
Letale oltremanica
Kaká è stato particolarmente letale contro le squadre britanniche. Suo l'unico gol della doppia sfida contro il Celtic FC, tre i centri in due partite contro il Manchester United FC in semifinale. "Non so il motivo ma ho sempre giocato bene contro squadre britanniche e spero che sarà così anche domani", ha spiegato. Per Carlo Ancelotti il Liverpool ha però molto poco di britannico. "L'unica squadra di quel tipo che abbiamo affrontato credo sia il Celtic - ha detto -. Il Manchester gioca un calcio diverso, più votato all'attacco, mentre il Liverpool punta più su difesa e contropiede. Domani non avremo gli stessi spazi che abbiamo avuto contro il Manchester United”.
Occhi aperti
Lasciare spazi è proprio ciò che devi evitare quando affronti un giocatore come Kaká. Probabilmente Benítez lo sa meglio di qualsiasi altro tecnico. Durante l'intervallo della finale del 2005 fu costretto a inserire Dietmar Hamann per cercare di arginarlo in qualche maniera. Ovviamente però è rischioso concentrarsi su un solo uomo quando poco lontano c'è un giocatore come Clarence Seedorf che può farti altrettanto male. Uomo o zona, ciò che è certo è che Javier Mascherano e i difensori centrali Jamie Carragher e Daniel Agger saranno sempre con gli occhi spalancati ogni volta che il pallone finirà tra i piedi del numero 22 rossonero.