Van Buyten gela il Milan

Una doppietta del difensore belga Daniel Van Buyten nega all’AC Milan la vittoria sull’FC Bayern München nell’andata dei quarti di finale di UEFA Champions League a San Siro. La rete del definitivo 2-2 arriva sugli sviluppi di una mischia nei minuti di recupero. I rossoneri erano andati due volte in vantaggio con Andrea Pirlo e con Kakà su rigore.

Subito forte
Il Milan parte con il giusto piglio e già al 3' va vicino al gol. Gennaro Gattuso recupera un pallone a centrocampo e smista per Pirlo, che apre a memoria per Marek Jankulovski a sinistra. Il cross del terzino ceco sfila sopra la testa di Alberto Gilardino e Clarence Seedorf non arriva all'impatto vincente sul secondo palo per questione di centimetri. Passa un altro minuto e la splendida verticalizzazione di Pirlo è appena lunga per Gilardino a due passi da Michael Rensing.

Ambrosini di testa
Al 15' il 22enne portiere tedesco non fa rimpiangere lo squalificato Oliver Kahn. Corner dalla destra di Massimo Oddo, classico 'terzo tempo’ di Massimo Ambrosini e colpo di testa a botta sicura che obbliga l'estremo difensore tedesco alla deviazione volante. Il primo tiro vero e proprio del Bayern arriva al 24'. Ci prova Andreas Ottl dalla lunga distanza, Dida alza sopra la traversa.

Super Rensing
Sull'altro fronte Seedorf si libera al tiro con un bel dribbling, ma il suo destro rasoterra difetta di precisione. Al 36' il Milan ha un'occasione colossale per passare in vantaggio. Oddo affonda a destra su lancio di Alessandro Nesta. Il cross di prima intenzione del laterale è perfetto per la testa di Gilardino. L'impatto da pochi passi sembra vincente, ma Rensing respinge miracolosamente a mano aperta strozzando in gola il grido dei tifosi rossoneri.

Milan in vantaggio
Il vantaggio rossonero è solo rimandato. Corner dalla sinistra battuto basso verso il limite dell’area. Pirlo fa sfilare il pallone per Oddo e scatta verso la porta incrociandosi con i difensori del Bayern che salgono per la tattica del fuorigioco. Oddo pennella proprio per Pirlo, che di testa si inventa un delizioso pallonetto a beffare Rensing.

Ottimo Milan
In apertura di ripresa il Milan aumenta ancora di più la spinta. Un superlativo Nesta e Maldini non hanno mai problemi con Roy Maakay, Gattuso e Ambrosini si fanno sentire a centrocampo e Pirlo dirige le operazioni con la solita diligenza tattica. Il solo Kakà fatica ad accendersi con continuità. Al 52’ Gilardino scatta sul perfetto lancio di Pirlo e segna. Si era però alzata la bandierina del guardalinee a segnalare il fuorigioco dell’attaccante che, già diffidato, viene ammonito per aver continuato l’azione.

Maldini insuperabile
Pochi istanti più tardi Kakà non riesce a trovare la deviazione vincente da pochi passi sul centro rasoterra di Ambrosini dalla sinistra. Poi ci vuole tutta la classe di Maldini per fermare Makaay lanciato a rete. Per il capitano rossonero anche i complimenti dell’incredulo centravanti olandese. Oddo prova il destro al volo da posizione defilata sull’ennesimo lancio millimetrico di Pirlo, senza però trovare il bersaglio grosso.

Doccia fredda
Ottmar Hitzfeld si gioca la carta Claudio Pizarro richiamando uno spento Lukas Podolski. Ancelotti risponde con Filippo Inzaghi per Gilardino. E’ il cambio tedesco a stravolgere però le sorti della partita. Il centravanti peruviano salta più alto di tutti sul cross di Hasan Salihamidžić dalla destra e indirizza il pallone verso il difensore belga Van Buyten, che gira in rete da pochi passi. Una doccia fredda per il Milan che stava ampiamente meritando il successo.

Botta e risposta
I rossoneri non si abbattono e ripartono a testa bassa. Kakà affonda a sinistra su Lucio che lo affronta in tackle scivolato nei pressi della linea di fondo. L’arbitro assegna il rigore, che lo stesso brasiliano trasforma con freddezza spiazzando Rensing e realizzando il suo settimo gol in UEFA Champions League. Ma non è finita. In pieno recupero un pallone vagante finisce sui piedi di Van Buyten, che batte Dida con un tiro potente sul primo palo. Il Milan dovrà espugnare Monaco per accedere alle semifinali. Difficile, ma non impossibile.