Il Lione si concede il bis
mercoledì 13 settembre 2006
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Olympique Lyonnais-Real Madrid CF 2-0
Proprio come lo scorso anno i campioni di Francia superano in scioltezza il Real Madrid, sotto di due gol dopo appena mezz'ora.
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Grazie a una partita simile a quella della scorsa stagione, l’Olympique Lyonnais si mette in tasca tre meritati punti superando per 2-0 il Real Madrid CF nel Gruppo E.
Dominio Lione
In seguito al sorteggio che metteva nuovamente di fronte Lione e Real nella prima partita del girone, esattamente un anno dopo la perentoria affermazione (3-0) dei campioni francesi sul proprio campo contro le merengues, le opinioni nel ritiro dell’OL erano state contrastanti. Ma il timore di essere vittime della voglia di rivincita da parte dei pluricampioni d’Europa viene subito spazzato via, grazie al dominio territoriale dei padroni di casa: i madrileni di Fabio Capello, ancora alla ricerca della migliore condizione, non riescono mai a entrare in partita e subiscono due reti (Fred e Tiago), rischiando in varie altre occasioni.
Francesi veloci
Il tecnico del Lione Gérard Houllier aveva predetto un incontro più tirato rispetto a quello di un anno fa, ma le prime fasi della partita suggeriscono il contrario. Juninho Pernambucano, l’architetto del passato 3-0, si impadronisce subito del centrocampo, surclassando un Mahamadou Diarra in serata no in occasione del suo ritorno da avversario allo Stade Gerland. Il brasiliano tenta la fortuna al 7’, chiamando all’intervento Iker Casillas con un tiro dalla distanza. Il nuovo Real non riesce proprio a trovarsi e di fronte a un Lione veloce e davvero in palla subisce il gol dello svantaggio all’11’: Fabio Cannavaro viene sorpreso da un passaggio calibrato alla perfezione da Juninho per Fred, e il morbido pallonetto del centravanti brasiliano supera Casillas. Il numero uno del Real viene chiamato nuovamente all’intervento qualche momento più tardi, ma questa volta riesce a evitare con bravura che il colpo di testa di Florent Malouda gonfi la sua rete.
Tiago segna
La decisione di Fabio Capello di schierare Antonio Cassano e Raùl González dietro Ruud van Nistelrooij è tanto coraggiosa quanto controproducente, dato che a centrocampo gli ospiti non vedono palla. Il tiro dalla lunghissima distanza (la sua metà campo…) di David Beckham evidenzia infatti la crescente frustrazione del Real. I giocatori del Lione si trovano invece a meraviglia e vanno ancora a segno: al 31’ Sidney Govou fa filtrare un’invitante palla per Tiago, che non sbaglia. Juninho cerca di chiudere definitivamente l’incontro, ma il suo pericoloso calcio piazzato da più di 40 metri viene parato con difficoltà da Casillas: la palla finisce a Malouda, ma il suo colpo di testa trova la pronta reazione dell’estremo spagnolo.
Magico Juninho
La linea difensiva degli ospiti commette errori in serie: prima Anthony Réveillère getta alle ortiche una fantastica occasione per il 3-0, poi Malouda colpisce la traversa in seguito a un intervento infelice di Cannavaro. Il gran primo tempo di Juninho si conclude con una punizione dalla sinistra, parata in tuffo plastico dall’indaffarato Casillas. Al rientro in campo, José Antonio Reyes (in prestito dall’Arsenal FC) sostituisce Cassano e gli spagnoli acquistano fiducia: il centrocampista è l’autore del primo tiro in porta del Real, anche se facilmente parato da Grégory Coupet, e si trova meglio con i compagni, soprattutto con Van Nistelrooij. Capello cerca quindi di modificare il corso dell’incontro togliendo David Beckham per Guti.
Minacce piazzate
Purtroppo per il tecnico friulano non cambia nulla e, anzi, verso l’ora di gioco è ancora Juninho a far gridare al gol con una punizione che però colpisce l’esterno della rete. Il Real Madrid commette falli su falli, offrendo a Juninho numerose possibilità di infastidire la porta difesa da Casillas, che si deve produrre in un altro intervento a terra al 61’ proprio su un tiro del brasiliano. Ma quando esce il brasiliano il Lione si spegne e sono gli ospiti ad avere la palla buona per riaprire la partita, ma Van Nistelrooij non è in serata e spreca a lato. È l'ultima emozione della gara.