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Wenger, il perfezionista

Il tecnico dei Gunners chiede un ultimo sforzo alla squadra, la stagione è da incorniciare ma il francese non è ancora soddisfatto.

Raggiungere la finale di UEFA Champions League ha significato maggiore visibilità sulla scena mondiale per l’Arsenal FC, ma Arsène Wenger vuole il massimo.

Sapore spagnolo
La formazione inglese ha eliminato Real Madrid CF, Juventus e Villarreal CF verso la finale di mercoledì, dove se la vedrà contro un’altra squadra spagnola, l’FC Barcelona, allo Stade de France. Secondo Wenger, i risultati della sua squadra in questa stagione sono la dimostrazione dei miglioramenti avuti. "Erano in molti a dire che la 'finale da sogno' sarebbe stata Arsenal-Barcellona, a riprova del nostro buon calcio. L’attenzione che questa partita richiama conferisce maggiore visibilità mondiale all’Arsenal, ma naturalmente puntiamo a essere identificati come una squadra in grado di vincere i trofei più prestigiosi".

Preparazione mentale
Dopo aver guidato i Gunners alla loro prima finale di Coppa dei Campioni, Wenger è all’ultimo ostacolo da un traguardo storico. Per questo motivo vuole che mercoledì sera i suoi giocatori siano al top della condizione. "Il mio compito principale è mantenere concentrata la squadra e alte le motivazioni del gruppo. Non si può correggere tutto: si vuole soltanto ottenere il massimo e preparare i giocatori sul piano mentale".

Volata quarto posto
L’Arsenal si è già assicurato un posto per il terzo turno preliminare del torneo della prossima stagione, beffando all’ultima giornata i rivali londinesi del Tottenham Hotspur FC nella lotta per il quarto posto. Wenger spera che questo risultato dia maggiore serenità in vista di Parigi. "Giocheremo con minori pressioni. Può essere un buon viatico per la finale e avere un effetto positivo".

Henry gioca in casa
Inevitabilmente, gli occhi saranno puntati su Thierry Henry, capitano francese dell’Arsenal, il cui futuro è ancora tutto da decifrare, con Barcellona indicata come potenziale destinazione. Wenger cerca però di alleggerire le pressioni che gravano sul suo bomber: "Thierry non si sottrarrà alle sue responsabilità in una partita come questa e avrà il vantaggio di conoscere Parigi e lo Stade de France. I grandi giocatori sono sotto pressione in occasioni come questa, ma non voglio che Thierry si senta eccessivamente responsabilizzato. Se la squadra giocherà bene come collettivo, giocherà bene di conseguenza anche lui. Se non giocheremo come una squadra, Thierry ne risentirà. Il mio pensiero va soprattutto alla prestazione della squadra".

Ultimo sforzo
Henry non è l’unico giocatore dell’Arsenal vicino a un possibile addio. Dennis Bergkamp lascerà infatti il calcio in estate, mentre resta incerto il futuro di diversi altri giocatori. Wenger, tuttavia, pensa soltanto al presente. "In occasioni come questa, conta soltanto vincere. Non è importante quello che succederà il giorno dopo o la settimana successiva – spiega Wenger, che in questa stagione ha lanciato diversi giovani -. L’importante è vincere, poi si pensa a quello che succederà. Abbiamo preparato il presente e il futuro, e per il futuro siamo in anticipo sulla tabella di marcia". Ma il presente potrebbe ancora riservare mercoledì un’ultima grande soddisfazione.

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