Messi a pieno regime

Lionel Messi, giovane talento argentino dell’FC Barcelona, ha ottenuto lunedì il passaporto spagnolo e potrà finalmente tornare ad esprimersi a pieno regime.

La questione del passaporto
L’attesa del centrocampista per la doppia cittadinanza è terminata alla vigilia della sfida di UEFA Champions League contro l’Udinese Calcio. Messi potrà pertanto effettuare l’esordio stagionale con i Blaugrana, negatogli finora dai problemi legati alla sua nazionalità.

Soluzione rapida
”È successo tutto molto in fretta – ha spiegato l’argentino, il cui utilizzo in prima squadra era limitato dalla presenza di Samuel Eto'o, Rafael Márquez e Ronaldinho, titolari per il Barcellona dei tre posti da extracomunitari previsti dal regolamento spagnolo -. Ho firmato i documenti e ora è tutto finito”.

Ipotesi trasferimento
Messi non era certo di ottenere la cittadinanza iberica entro dicembre, pur giocando nel club catalano da quando aveva 13 anni, pertanto si erano aperti alcuni spiragli per un trasferimento all’estero che gli permettesse di scendere in campo con regolarità. Il centrocampista, tuttavia, ha sempre negato di voler partire.

Solo il Barcellona
”Ho sempre dichiarato di voler vincere qui – ha spiegato il 18enne -. Ho letto sui giornali dell’interesse di molti club, ma non ho mai avuto pensato di andarmene. Questo periodo, tuttavia, non è stato facile. Ho cercato di rimanere tranquillo, ma dentro di me ero abbattuto, perché non potevo fare ciò che più mi piace, cioè giocare a calcio”.

Status di comunitario
Messi, in ottemperanza alle regole della Federcalcio spagnola, non aveva disputato le prime gare del campionato iberico, ma era potuto scendere in campo nell’esordio in Champions League del Barcellona contro il Werder Bremen, perché considerato comunitario dalla UEFA.