Il Milan vuole sfatare un mito
lunedì 23 maggio 2005
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I rossoneri dovranno rinunciare al calcio "all'italiana" per battere il Liverpool.
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di Paolo Menicucci
La finale di UEFA Champions League a Istanbul potrebbe fare giustizia dei tradizionale stereotipi circa gli atteggiamenti italiani e inglesi nel calcio, in quanto un AC Milan votato all’attacco affronta un Liverpool FC che si è spesso affidato ad un rigido ‘catenaccio’ all’italiana nel suo cammino fino alla finale.
Numeri in contrasto
Il Liverpool di Rafael Benítez è arrivato in finale segnando solo un gol nelle ultime tre partite. Da parte sua il Milan non è andato in gol appena una volta nelle 12 partite di Champions League disputate in questa stagione. È successo nella trasferta sul campo del Celtic FC nell’ultima partita della fase a gironi, quando gran parte dei titolari erano stati tenuti a riposo.
Formazione d’attacco
L’allenatore del Milan Carlo Ancelotti opta normalmente per uno schieramento 4-4-2 con Cafu, più ala che terzino, sulla destra e un solo giocatore, Gennaro Gattuso, a contrastare in un centrocampo con giocatori dotati come Andrea Pirlo, Clarence Seedorf e Kaká. Benítez, invece, ha spesso schierato un più prudente 4-5-1.
In dieci a difendere
“Si sono difesi in dieci – ha detto l’allenatore della Juventus FC Fabio Capello dopo il pareggio per 0-0 al Delle Alpi che ha permesso al Liverpool di accedere alla semifinale, grazie alla vittoria per 2-1 riportata all’Anfield. “Se avessimo giocato in quel modo, ci avrebbero accusati di praticare il solito ‘catenaccio’ all’italiana”.
Tattica intelligente
Anche l’allenatore del Chelsea José Mourinho, pur non avendo accusato il Liverpool di aver ‘parcheggiato un bus’ davanti alla propria porta, ha commentato l’atteggiamento di Benítez dopo la sconfitta in semifinale: “Hanno giocato bene. Naturalmente si sono difesi. Hanno sfruttato bene i tempi, con Jerzy Dudek, le rimesse laterali, le punizioni, ma questo è il calcio. È uno sport per persone intelligenti e loro lo sono stati. Non hanno giocato una partita offensiva, ma hanno giocato bene”.
Il rispetto di Ancelotti
Ancelotti è d’accordo nel riconoscere che le vittorie contro Juventus e Chelsea sono state dei trionfi della mentalità difensiva di Benítez. “Non è un difetto, ma un pregio – ha detto -. Praticano un calcio difensivo, ma a me il Liverpool piace molto perché sono molto organizzati e ogni giocatore ha le idee chiare su cosa fare in campo. Sanno anche giocare all’attacco, come hanno dimostrato nel primo tempo del loro incontro casalingo contro la Juventus”.
Reputazione negativa
Il capitano del Milan Paolo Maldini, tuttavia, afferma di essere stufo di sentire parlare delle squadre italiane come di maestre del calcio difensivo. “Credo che sia assurdo giudicare il calcio italiano in questo modo perché le squadre italiano attaccano molto più di altre formazioni europee – ha detto -. Squadre come Chelsea e Liverpool non si spingono in avanti. Il Liverpool adotta una tattica più difensivistica. Se si trova in vantaggio la partita si fa difficile perché schierano otto o nove giocatori in difesa”.
Questione di equilibri
A Istanbul Maldini giocherà la sua sesta finale di Champions League ed è convinto che il Liverpool si affiderà a ‘catenaccio e contropiede’. “Abbiamo probabilmente i migliori difensori d’Europa, ma noi giochiamo in attacco per cui qualche volta rimaniamo un po’ scoperti in difesa – afferma Maldini -. Il Liverpool non perde mai il suo equilibrio perché ha un approccio maggiormente difensivo. Ad Istanbul noi attaccheremo e loro si difenderanno”.
Nessun preparativo
L’ex nazionale italiano non ha in mente alcun trattamento speciale per gli attaccanti del Liverpool Djibril Cissé e Milan Baroš: “Qualche volta i miei bambini non mi fanno dormire, ma nella mia carriera sportiva non ho mai avuto motivo per non prendere sonno. Da quando ho iniziato la mia carriera con il Milan, non abbiamo mai applicato la marcatura ad uomo perché ci concentriamo sul gioco. Questo è il segreto del nostro successo”.
Attacco incontenibile
Che si tratti o meno di catenaccio, il Milan spera che la forza incontenibile dei propri attaccanti possa fare a pezzi la difesa avversaria.