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Maldini e lo stile olandese

Secondo il capitano rossonero il PSV è uin'ottima squadra, temibile in ogni reparto.

di Michael Harrold, Eindhoven

Il rispetto del difensore dell'AC Milan Paolo Maldini per il calcio olandese è profondo. Maldini ha giocato al fianco di Frank Rijkaard, Ruud Gullit e Marco van Basten e poi di Jaap Stam e Clarence Seedorf nel corso di una carriera ventennale.

Rispetto per il PSV
È un rispetto che il PSV Eindhoven si è anche guadagnato a San Siro la settimana scorsa. L'intraprendente prestazione degli olandesi non è stata rispecchiata dal risultato (2-0), ma ha messo in guardia la difesa del Milan, generalmente imperturbabile. I rossoneri hanno giocato la gara di ritorno dei quarti di finale contro l'Internazionale Milano con l'identico vantaggio di 2-0 prima di chiudere gli avversari sul campo. Maldini, tuttavia, crede che il PSV rappresenti una sfida diversa.

"Percorso differente"
"La strada per la finale passa per un percorso differente - ha dichiarato Maldini alla vigilia della partita allo stadio Philips -. Non è possibile paragonare le due partite perché si svolgono a due diversi livelli di importanza. La differenza maggiore è che questa è una semifinale, e la posta in gioco è molto più alta".

"Squadra pericolosa"
"Il PSV è una squadra pericolosa che ci ha messo in difficoltà nella gara di andata - ha aggiunto -. Hanno esposto le nostre debolezze attaccando costantemente. Nel secondo tempo si sono costruiti numerose occasioni pericolose, quindi dovremo stare attenti, soprattutto in difesa".

"Gioco di squadra"
Il 36enne difensore ha poi aggiunto: "Ho un grande rispetto per il calcio olandese. Ha sviluppato un suo stile a partire dagli anni '70 basato sul gioco di squadra e sul movimento. Il PSV onora questi valori. La nostra squadra ha comunque il suo carattere e questo ci permette di ottenere risultati".

La sconfitta col Deportivo
La sconfitta del Milan nei quarti di finale della scorsa edizione del torneo ad opera dell'RC Deportivo La Coruña è stata un'aberrazione. Gli spagnoli hanno ribaltato il 4-1 subito all'andata passando il turno con un 4-0 nella gara di ritorno. Maldini, ormai un veterano, rivolge comunque il suo sguardo al futuro.

"Guardiamo avanti"
"Non penso alla partita di La Coruña perché nel calcio, come nella vita, bisogna imparare dal passato e tirare avanti - ha detto Maldini -. Il Deportivo appartiene al passato e abbiamo imparato da quella esperienza. Guardiamo avanti, non indietro".

"Incredibilmente motivato"
"Il Milan ha una lunga tradizione di vittorie in Europa e in Italia, quindi è importante continuare la tradizione in questo secolo - ha aggiunto -. Per me sarebbe fantastico, perché ormai mi sto avvicinando alla fine della carriera e sono incredibilmente motivato a fare bene".

Leggende rossonere 
Maldini ha giocato ogni minuto nel cammino del Milan verso le semifinali, ed è apparso perfettamente a suo agio a fianco di Stam, Alessandro Nesta e Cafu, proprio come nell'ultima sfida che ha opposto il Milan al PSV nel dicembre 1992. Franco Baresi, Mauro Tassotti e Alessandro Costacurta, altre leggende rossonere, completavano la linea difensiva del Milan che vinse in quell'occasione 2-1.

Sorprendente longevità
Il trio di olandesi di quel Milan si è già affermato nel mestiere di allenatore: Rijkaard all'FC Barcelona, Gullit al Feyenoord e van Basten con la nazionale olandese. Maldini, invece, continua a giocare.

Desiderio incontenibile
La sua longevità è sorprendente. Quella con il PSV di stasera sarà la sua 148esima presenza in Europa. Il precedente record, stabilito da Giuseppe Bergomi dell'Inter, era di 117 partite. Ha già giocato sei finali con il Milan, vincendone quattro. Ma la sua voglia di vincere è la stessa di quando sollevò la sua prima Coppa dei Campioni nel 1989.

"Grandi obiettivi"
"Si gioca al calcio per vincere, ed è importante per la carriera di ogni giocatore ottenere grandi obiettivi - ha concluso -. Vincere tornei come questo è la motivazione che mi permette di continuare a giocare".

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