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L'improvvisa ascesa di Carson

"È difficile credere che sono passato dalle riserve alla Champions", ammette il portiere del Liverpool.

Di Greg Demetriou

Quando a gennaio Scott Carson è diventato il primo acquisto inglese dell’allenatore del Liverpool FC Rafael Benítez, il portiere 19enne ha confessato di sentirsi ‘sovrastato’ da questa opportunità.

Saper attendere
Nonostante fosse il titolare dell’Inghilterra Under 21, Carson si riteneva soddisfatto di attendere il suo momento tra le riserve del Leeds United AFC. Quando Benítez lo ha chiamato alla sua corte aveva giocato solo tre volte con il Leeds, precipitato dai fasti toccati con la semifinale di UEFA Champions League nel 2001 a posizioni di media classifica nella seconda divisione del calcio inglese.

Esordio dall’inizio
Carson era stato ingaggiato per fare da riserva al nazionale polacco Jerzy Dudek, con l’infortunato Chris Kirkland probabile assente per il resto della stagione. Anche Dudek, comunque, ha avuto ultimamente dei problemi consentendo così a Carson un primo impiego dall’inizio nella partita persa per 1-0 il 5 marzo sul campo del Newcastle United FC. Con Dudek ancora indisponibile in occasione della partita di sabato scorso, Carson ha mantenuto la porta inviolata nella vittoria interna per 1-0 contro il Bolton Wanderers FC.

Ottima prestazione
Tutto questo fino a ieri sera, quando Carson si è trovato tra i pali per la partita più importante della sua vita in un Anfield gremito. Non ha tradito le attese e nonostante la delusione per il gol subito nel secondo tempo, Carson ha tutte le ragioni per essere soddisfatto della sua prestazione nel quarto di finale di Champions League vinto per 2-1 dal Liverpool contro la Juventus FC.

Notevole differenza
A colloquio con uefa.com ha detto: “Non riesco proprio ad esprimere a parole come ci si sente a giocare in una partita così importante. Non intendo mancare di alcun rispetto verso il Leeds, ma c’è veramente una grande differenza tra giocare una partita con le riserve e un quarto di finale di Champions League”.

Il momento della svolta
Il suo ‘battesimo con il grande calcio’ è arrivato al 30’, quando Pavel Nedved ha liberato Alessandro Del Piero davanti alla porta. Carson non si è fatto trovare impreparato ed ha neutralizzato la conclusione del giocatore italiano. A mente fredda Carson ha confessato che “la parata su Del Piero è stato il suo intervento migliore”.

Gli elogi di Buffon
La sua prestazione non è sfuggita a Gianluigi Buffon, il No1 della Juventus, definito a ragione da Carson “uno dei migliori portieri del mondo”. Il giovane si è trovato in soggezione al cospetto di Buffon e ha aggiunto: “Abbiamo effettuato insieme il controllo antidoping. Abbiamo parlato un po’ e mi ha dato la sua maglia. Spero di incontrarlo ancora al ritorno”.

'Giocatori straordinari'
Riguardo alla partita ha detto: “Nel primo tempo siamo stato eccezionali. Ad eccezione dell’occasione capitata da Del Piero non hanno tirato mai in porta, e questo è merito dei miei compagni. Possiamo nutrire fondate speranze per il ritorno”.

Attimo di distrazione
Carson riconosce di avere delle responsabilità sul gol di testa di Fabio Cannavaro che ha ridato fiato alle speranze juventine. “Sono rimasto molto deluso, ma sono cose che capitano – ha detto -. La palla è rimbalzata davanti a me so sono riuscito a toccarla. In un’altra occasione magari sarebbe andata fuori, ma non fa niente”.

Grande concentrazione
Una tale reazione induce a pensare che Carson possa far tesoro di questa esperienza e che tenga saldamente in piedi per terra riguardo alle possibilità di conservare il posto. “Io sono appena arrivato e Jerzy è il portiere titolare. Devo lavorare sodo e sperare di avere altre opportunità per giocare”.

'Prova difficile'
Rimane comunque da vedere se Dudker sarà in grado di scendere in campo per il ritorno di mercoledì e se Carson sarà pronto per giocare di nuovo contro la Juve. Ha proseguito: “È ovvio che giocheremo in uno stadio diverso e che sarà una prova dura, ma io sento che se giocherò riuscirò a dare il mio contributo alla squadra”.