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Quel pollo di Maxi López

Il giovane attaccante argentino del Barcellona racconta l'emozione dell'esordio in Champions.

Dan Brennan & Andres Garavaglia

L’FC Barcelona ha battuto 2-1 il Chelsea FC nell’andata degli ottavi di finale di UEFA Champions League approfittando anche dell’espulsione di Didier Drogba. Ma pochi avrebbero scommesso che Maxi López, subentrato nella ripresa, sarebbe stato il protagonista assoluto al suo esordio nel Barça.

Neoacquisto
Acquistato per 6,2 milioni di euro al mercato invernale dagli argentini del CA River Plate, il 20enne attaccante è entrato al 63’, ha pareggiato al 67’ e propiziato al 73’, con un tiro bellissimo, il raddoppio di Samuel Eto'o, regalando così la vittoria alla squadra di Frank Rijkaard.

Esultanza… da pollo
"Quando ho segnato il pareggio ho esultato muovendo le braccia come le ali di un pollo. È un omaggio al River Plate e ai suoi tifosi – confida Maxi López a uefa.com -. Come tutti sanno, il soprannome del River è “i polli”. Volevo ringraziare il River. Se non fosse stato per la mia ex squadra, adesso non giocherei in Europa".

Cresciuto nel River
In effetti Maxi López è cresciuto nelle giovanili del club di Buenos Aires. Ha esordito in prima squadra a 17 anni, vincendo poi tanti titoli e segnando a raffica nel campionato argentino. E sapeva cosa sarebbe significato passare al Barcellona.

Dai sogni…
"Il Camp Nou è uno stadio bellissimo – prosegue il giocatore -. Pensavo che lo stadio del River fosse grande, ma questo lo è ancora di più. È come un sogno, tutto è così diverso. Lo stadio, gli allenamenti, la stampa, i tifosi… tutto. A volte penso davvero di sognare".

…alla realtà
Invece è tutto vero. "Prima la Champions League la guardavo e basta. Ora che ci gioco, devo quasi darmi un pizzicotto per dirmi che è proprio vero”, scherza il giocatore argentino.

Precedenti non incoraggianti
Maxi López non è il primo argentino a giocare nel Barça. Ma Javier Saviola e Juan Roman Riquelme, entrambi prestati ad altre squadre in questa stagione, non sono riusciti ad imporsi.

Parole di incoraggiamento
"Come molti in Argentina, non ho capito bene cosa sia successo con Saviola – afferma Maxi López parlando dell’attaccante che sta facendo bene in Champions League all’AS Monaco FC -. Riquelme aveva forse bisogno di più tempo per adattarsi, ma penso che non fallirebbe se avesse una seconda opportunità".

Successo immediato
Maxi López sembra invece non avere bisogno di una seconda occasione al Barcellona. E sa adesso sarebbe tutto molto diverso se anni fa avesse accettato il contratto che gli offriva la Reggina Calcio.

Troppo giovane
Il giocatore spiega: "Ero più giovane e senza esperienza. Volevo farmi le ossa e vincere con il River prima di andarmene. E grazie a Dio per ora è andato tutto come speravo. Sento di essere molto più maturo, sia come giocatore che come persona".

“Chelsea battibile”
Ora spera che la sua maturità possa aiutare i compagni a superare gli ottavi di Champions la prossima settimana a Londra contro il Chelsea. "Sono molto forti in difesa e hanno fatto benissimo finora. L’importante è aver mostrato loro che non sono imbattibili”, conclude.

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