Un Real targato Luxemburgo
martedì 22 febbraio 2005
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Il tecnico delle Merengues illustra la sua scuola di pensiero alla vigilia della sfida con la Juve.
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di Jim Wirth
Dopo anni di successo in Brasile, Vanderlei Luxemburgo ha finalmente ha attraversato l’Atlantico e a dicembre è diventato il terzo allenatore del Real Madrid CF della stagione 2004/05. Inoltre, prima della sconfitta casalinga per 2-0 contro l’Athletic Club Bilbao nel fine settimana, il tecnico deteneva un record di vittorie del 100%.
Sconfitta inattesa
Il Real non perdeva punti dalla fine della pausa invernale, terminata con l’inaspettata vittoria per 2-1 in soli 6 minuti contro la Real Sociedad de Fútbol. Un mese prima, la gara era stata sospesa sull’1-1 a 6’ dalla fine per un allarme bomba, poi rivelatosi inattendibile.
Momento magico
"Paradossalmente, quei sei minuti simboleggiano le vicende di quest'anno del Real Madrid – ha dichiarato Luxemburgo in un’intervista per il programma televisivo esclusivo della UEFA Champions League –. Ripetevo che l'importante era cominciare bene, vincere e creare così una situazione favorevole”.
Rigore di Zidane
"Mi sarei accontentato di tutto tranne che di una sconfitta – ha aggiunto, ricordando il rigore della vittoria di Zinedine Zidane –. Vincere era importante perché ci avrebbe convinti di poter battere chiunque in qualsiasi circostanza".
Spirito indomabile
Lo spirito indomabile dell’allenatore riemergerà questa sera, quando il Real affronterà la Juventus FC in una delle sfide più esaltanti degli ottavi di UEFA Champions League. Luxemburgo non vede l’ora di esordire nella competizione.
Mentalità vincente
"Voglio vincere tutte le competizioni in cui sono impegnato – commenta l'ex Ct del Brasile, vincitore di cinque campionati sulla panchina di squadre brasiliane –. Tuttavia, mi rendo conto che la UEFA Champions League abbia un fascino speciale. Tutti ne parlano per l'intera stagione".
Nervosismo assente
Eppure, il nervosismo pare essere assente. "So che la Champions League è il torneo più importante di questo continente, ma so come comportarmi perché in Sudamerica mi sono già trovato in condizioni simili".
Netto miglioramento
Di sicuro, i suoi giocatori sembrano più pronti per competere ai massimi livelli. A parte il risultato contro l’Athletic, i loro progressi dall’arrivo di Luxemburgo sono evidenti. Il tecnico attribuisce questi risultati a una maggiore tranquillità e al duro lavoro di squadra.
Il fattore fortuna
"La serie positiva in campionato è dovuta alla calma che c'è nello spogliatoio e forse ad un pizzico di fortuna - ha spiegato -. Ma a tale proposito, io non credo tanto nella fortuna. Se si lavora sodo poi arriva anche il resto".
Sforzo massimo
La mole di lavoro è semplicemente un’ossessione per il brasiliano, massimo esponente di questa scuola di pensiero. "Più si dà, più si ha – ha commentato –. È necessario sentire che si è dato il massimo, nessuno può accontentarsi del 30%. Indipendentemente dai risultati, il lavoro è la massima fonte di soddisfazione”.
Ambizioni vive
Pertanto, se il Real vuole vincere in Champions League questa settimana, dovrà sfoggiare una grande determinazione e fornire un’ottima prestazione. Luxemburgo lo conferma: "Dobbiamo metterci in testa che possiamo ancora vincere tutto". In effetti, la formazione può essere considerata una grande che si impegna come una piccola.
Pensare in piccolo
"Per questo il calcio è meraviglioso: perché le squadre sfavorite possono battere le favorite – conclude il tecnico –. Non si vince grazie alla fama o a un illustre passato. Per trionfare bisogna allenarsi duramente e applicare tutto quanto di è imparato". E il Madrid, a quanto pare, apprende con grande velocità.