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A Liverpool per vincere tutto

Il centrocampista spagnolo Luís García ha scelto i Reds per entrare nell’alveo dei grandi.

di Sean Taylor

Al momento della firma con il Liverpool FC nell’estate 2004, Luís García (proveniente dall’FC Barcelona per 9 milioni di euro) stava per entrare a far parte di un club con forti ambizioni e sicuro dell’avvento di una nuova era di successi grazie al nuovo tecnico, Rafael Benítez, vincitore nella stagione precedente di Liga e Coppa UEFA con il Valencia CF.

Scarsa forma
Purtroppo, infortuni a ripetizione e una forma quantomeno scarsa hanno impedito ai Reds di tenere il passo con le prime della classe in Premiership e di rimanere in corsa in FA Cup. Il Liverpool rimane dunque con solo due obiettivi di stagione: la finale di Coppa di Lega inglese, che si giocherà domenica contro il Chelsea FC, e la speranza di andare il più avanti possibile in UEFA Champions League.

Atteggiamento positivo
Alla vigilia dell’andata degli ottavi di finale contro il Bayer 04 Leverkusen, nell’intervista concessa a uefa.com Luís García ci ha tenuto a sottolineare gli aspetti positivi di questa stagione: "Stiamo andando bene, facciamo progressi, ma credo che i tifosi sappiano che la loro squadra attualmente si trova in un momento di transizione".

Rivoluzione spagnola
Dopo essere arrivato nel Merseyside insieme a una manciata di altri giocatori spagnoli voluti dal tecnico (per quella che è stata chiamata “Rafalution”, rivoluzione di Rafa Benítez), il 26enne trequartista si è ambientato nella Premiership meglio dei suoi colleghi: "Sono contento delle mie prestazioni, ma sono sicuro che il meglio deve ancora venire".

Carriera lanciata
Cresciuto nel vivaio del Barça, Luís García ha vestito le maglie di Real Valladolid, CD Toledo, CD Tenerife e Club Atlético de Madrid, e ora ammette di essersi trasferito a Liverpool per diventare qualcuno: “Volevo dare un impulso deciso alla mia carriera, qui posso farlo”.

Eredità pesante
Scegliendo la maglietta numero 10, già di proprietà di Kenny Dalglish, John Barnes e Michael Owen, partito proprio quest’estate per il Real Madrid CF, lo spagnolo forse non si è reso conto di quale enorme responsabilità si sia addossato. E invece Luís García è proprio uno di quei giocatori a cui piacciono le sfide.

Predecessori illustri
"Dalglish è un eroe all’Anfield, Barnes è stato un grande giocatore e so benissimo quanto abbia significato Michael Owen per i tifosi dei Reds, ma è un numero che mi piace e volevo fosse mio – ha dichiarato il giocatore – È di certo una grande sfida, se si pensa a tutti i grandi giocatori che hanno vestito questa maglietta in passato, ma anche io voglio essere ricordato come un grande numero 10".

Abilità manageriali
Lo spagnolo ritiene che Benítez, già suo allenatore a Tenerife, sia l’uomo adatto per consentirgli di diventare qualcuno. "Che io sia stato pronto a lasciare casa, famiglia e posto in squadra a Barcellona per imbarcarmi con lui in questa avventura dimostra quanto io creda in Rafael – ha dichiarato Luís García -. Credo ciecamente in lui, perché ha sempre avuto fiducia in me. Sono sicuro che riporterà il Liverpool al posto che gli compete, se i tifosi gliene daranno il tempo”.

Stessa lunghezza d’onda
"A Valencia, Benítez ha già dimostrato di essere uno dei migliori tecnici in circolazione, ma sono sicuro che potrà accrescere ulteriormente la sua reputazione portando numerosi trofei ad Anfield Road – ha aggiunto il trequartista -. Mi piace molto il modo in cui giocano le sue squadre: qui a Liverpool siamo già tutti sulla stessa lunghezza d’onda e in campo giochiamo compatti, da vera squadra".

Trofei in arrivo?
Solo giocando in questo modo martedì prossimo all’Anfield nell’andata degli ottavi contro il Leverkusen il Liverpool sarà in grado di allentare la pressione sul proprio tecnico. Tuttavia i risultati potrebbero non arrivare alla fine di questa stagione, come ha ammesso lo stesso Luís García: "Speriamo di vincere qualcosa, ma se non dovessimo riuscirci quest’anno, l’appuntamento verrebbe semplicemente rimandato all’anno prossimo".

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