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Juve contro l'entusiasmo Maccabi

L'allenatore Klinger ritiene che la sua squadra possa fare risultato ed entrare in Coppa UEFA.

di Ofer Ronen-Abels, Tel-Aviv

L’allenatore del Maccabi Tel-Aviv FC Nir Klinger ha detto che “il calcio è tutta una questione di fede” mentre la sua squadra si appresta a disputare l’ultimo incontro del Gruppo C contro la Juventus FC.

Un posto in Coppa UEFA
La squadra israeliana è attualmente al quarto posto nel girone con tre punti, insieme all’AFC Ajax, ma ha nei confronti degli olandesi una peggiore situazione negli scontri diretti. L’Ajax termina il suo cammino nel girone giocando in casa contro l’FC Bayern München e, nel caso in cui il Maccabi riporti un risultato migliore dei propri avversari diretti gli israeliani conquisterebbero la terza posizione e l’accesso ai sedicesimi di Coppa UEFA.

'Questione di fede'
“Ho fiducia nelle nostre possibilità di conseguire un risultato a sorpresa e di raggiungere il terzo posto, perché il calcio è tutta una questione di fede – ha detto Klinger -. È ovvio che le cinque precedenti partite disputate in questa competizione hanno fatto acquisire un’esperienza preziosa ai miei giocatori, ma va anche detto che a questo livello non possiamo presumere che i punti ci vengano regalati. La squadra che affrontiamo è di massimo prestigio, ma i miei giocatori sono più tranquilli rispetto al passato”.

Curioso incidente
Il dubbio maggiore per Klinger riguarda, tuttavia, la disponibilità di Liran Strauber dopo che il portiere titolare del Maccabi è stato vittima di un curioso incidente, quando gli è scoppiato in mano un bicchiere che conteneva una bevanda calda. Strauber ha ripreso ad allenarsi, ma la sua presenza contro la Juventus non è certa. “Dopo aver osservato Liran in allenamento (martedì) deciderò con il mio assistente Alexande Obarov se sarà il caso di farlo giocare”, ha detto Klinger.

Massima concentrazione
Anche se la Juventus ha già ipotecato il passaggio del turno avendo vinto tutte e cinque le partite per 1-0, Klinger ritiene che la sua squadra possa imporsi sullo squadrone italiano e sa bene quanto sia importante trovare la giusta concentrazione. “È ovvio che il risultato è la cosa più importante – ha detto l’allenatore -. Per prima cosa, però, dovremo concentrarci sulla gara stessa e poi sul risultato, altrimenti falliremo entrambi gli obiettivi. Mi sono visto l’ultima partita della Juve (in campionato) e penso sia fondamentale cercare di arrestare il più possibile la loro manovra”.

Il ritorno di Del Piero
Anche l’attaccante Eli Biton è in dubbio, mentre Klinger ha confermato che John Pantsil ha giocato la sua ultima partita con il club dopo aver criticato l’allenatore a seguito della sconfitta per 5-1 riportata dal Maccabi a Monaco, nella quinta giornata. Nella Juventus, invece, si è rivisto in campo dopo tre settimane di assenza l’attaccante Alessandro Del Piero, nella vittoria di domenica per 2-1 sulla S.S.Lazio, mentre Pavel Nedved non ha giocato contro la sua ex squadra a seguito di un attacco di influenza.

Nedved si è allenato
Più di 300 tifosi della Juventus, presenti in terra d’Israele, hanno salutato i propri beniamini all’arrivo e hanno anche assistito anche alla seduta di allenamento alla quale ha partecipato Nedved. Alessandro Birindelli, Emerson e Ruben Olivera non hanno seguito la squadra in trasferta, ma Del Piero sa bene che i bianconeri hanno tutte le carte in regola per infilare la sesta vittoria consecutiva. “Noi scendiamo sempre in campo puntando alla vittoria – ha detto -. Anche se abbiamo il massimo rispetto del Maccabi vogliamo mantenerci a punteggio pieno”.

Cambi nella Juve
L’allenatore degli ospiti Fabio Capello pensa che i suoi si troveranno di fronte un avversario “tatticamente organizzato” e pericoloso in contropiede, in quella che si presenta come la sua quinta trasferta, sia da giocatore che da allenatore, in Israele dal 1962. Ha poi aggiunto: “Per la Juventus tutte le partite sono importanti e noi puntiamo a vincere ancora. Ci saranno dei cambi, ma non voglio dire altro sull’argomento”. La sua speranza è che siano i suoi uomini a parlare sul campo.