Una Roma tutta sola
giovedì 4 novembre 2004
Intro articolo
uefa.com era presente sugli spalti deserti della partita tra giallorossi e Bayer Leverkusen.
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La AS Roma è stata condannata a disputare due partite di UEFA Champions League a porte chiuse, in seguito agli incidenti verificatesi in occasione dell’incontro della prima giornata contro l’FC Dynamo Kyiv. Massimo Gonnella, per conto di uefa.com, si è unito ai giornalisti presenti al confronto tra Roma e Bayer 04 Leverkusen in uno Stadio Olimpico completamente vuoto.
di Massimo Gonnella
L’arrivo al colosseo dei giorni nostri si è svolto in un’atmosfera surreale. Nessuna traccia dei consueti ingorghi in direzione stadio, e le strade erano prive dei canti dei tifosi e della confusione che precede ogni partita.
Ingresso limitato
Mentre un audience televisiva di milioni di persone avrebbe guardato la partite in diretta, l’ingresso allo stadio era rigidamente limitato. Io mi sono aggregato a questa ristretto gruppo – formato dai dirigenti delle squadre, dai rappresentanti dei media e dagli addetti alla sicurezza – che è entrato utilizzando l’unico cancello aperto, con i propri nomi controllati su un lista ufficiale, come se si trattasse di una lista di invitati in un club esclusivo.
Scenario surreale
Lo scenario ha assunto tinte ancora più surreali quando ho preso posto all’interno dello stadio: tribune vuote, niente tifosi, niente canti, niente colori, solo un po’ di striscioni e di bandiere piazzate nella tribuna di fronte a quella principale.
Precedenti in materia
Partite ‘a porte chiuse’ non rappresentano una novità e questo tipo di sanzione era diffuso negli anni ’80. Juventus FC e Real Madrid CF sono state tra le squadre oggetto di punizioni di questo tipo. Dopo aver escluso questo tipo di sanzione dai regolamenti disciplinari, di recente la UEFA ha deciso di reintrodurla, applicandola sei volte negli ultimi tre anni. Adesso è la volta di una gara di UEFA Champions League di un certo prestigio.
Silenzio sovrano
Le squadre sono entrate in campo accompagnate dalla consueta sigla della UEFA Champions League, ma anche questa musica così familiare è risuonata in maniera diversa. Nel corso della partita stessa, le grida dei calciatori e le indicazioni degli allenatori si ascoltavano con chiarezza ed era possibile sentire anche l’arbitro mentre motivava le sue decisioni ai giocatori. Alcuni dei dirigenti delle due squadre in tribuna d’onore applaudivano, mentre era il cambio di tono nella voce dei commentatori radiofonici e televisivi, e non le grida dei tifosi, ad indicare che una squadra aveva un’occasione favorevole.
Un vantaggio per il Leverkusen
L’insolita atmosfera faceva sentire i suoi effetti anche sui giocatori. Quando Dimitar Berbatov ha segnato il primo gol è corso verso la bandierina del corner con l’intenzione di salutare i propri tifosi, prima di interrompere improvvisamente i festeggiamenti. “Mi è sembrato di tornare agli inizi, nelle squadre giovanili, quando solo un gruppetto di spettatori veniva ad assistere alle partite”, ha detto. Gli ha fatto eco l’allenatore del Leverkusen Klaus Augenthaler: “È stato come agli inizi della carriera, quando potevi sentire la voce di tuo padre o tua madre che commentava le varie azioni”. Bernd Schneider ha aggiunto: “Per noi è stato certamente un vantaggio il fatto di giocare senza i loro tifosi. Avrebbero sicuramente dato una spinta in più alla squadra”.
Romani giù di morale
La Roma, invece, si è senza dubbio sentita penalizzata. Queste le parole del difensore Luigi Sartor: “Il sostegno dei nostri tifosi in questo stadio è qualcosa di unico. Giocare senza di loro è stato molto deprimente”. Traianos Dellas ha aggiunto: “Non è stato facile per noi giocare in queste condizioni. Quando l’arbitro ha fischiato l’inizio, ho cercato di concentrarmi sulla gara”. Il portiere Carlo Zotti: “Si prova una sensazione molto strana a giocare in questo modo. In una partita come questa, i tifosi ci sarebbero sicuramente stati di grande aiuto”.
Il Real a porte chiuse
L’8 dicembre, l’AS Roma, che ora non può più qualificarsi per gli ottavi, giocherà di nuovo in casa a porte chiuse contro il Real Madrid, nell’ultima apparizione in questa edizione della competizione. La partita avrà, quindi, un’importanza relativa per la formazione ospite. Forse i tifosi della Roma avranno una piccola consolazione nel poter seguire ancora una volta i propri beniamini in televisione.