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L'italiano, lingua dei portieri

Marco Ambrosio e Flavio Roma hanno superato il periodo difficile in Serie A per imporsi ai massimi livelli.

di Paolo Menicucci

Se esistono due giocatori ai quali si adatta alla perfezione il detto latino 'Nemo profeta in patria' questi sono sicuramente il portiere del Chelsea FC Marco Ambrosio e il suo collega dell’AS Monaco FC Flavio Roma.

Confronto in finale
Nel giugno 1993 i due portieri si ritrovano uno di fronte all’altro nella finale del Campionato Primavera. Ambrosio difende la porta dell’Atalanta BC e Roma quella della S.S.Lazio. L’Atalanta, che schiera Alessio Tacchinardi, Domenico Morfeo e Thomas Locatelli, vince con il punteggio complessivo di 6-0 contro una Lazio nella quale giocano Alessandro Nesta e Marco Di Vaio.

Carriere impreviste
“Questa sera Ambrosio ha parato anche gli insetti che gli volavano intorno”, ha detto il direttore sportivo dell’Atalanta Giorgio Vitali commentando la prestazione straordinaria del portiere. Ma né la carriera di Ambrosio e né quella di Roma hanno poi preso il verso sperato.

Rifiutati dalla Serie A
Il 30enne Ambrosio ha appena 20 presenze in Serie A al suo attivo mentre Roma, 29 anni, ha giocato solo 32 volte nella massima serie. La settimana scorsa, tuttavia, entrambi i portieri hanno contribuito a portare le rispettive squadre nelle semifinali di UEFA Champions League, dove le formazioni italiane brillano per la loro assenza.

Parate decisive
Ambrosio si è prodotto in alcune parate decisive nella doppia sfida vinta dal Chelsea sui rivali londinesi dell’Arsenal con il punteggio complessivo di 3-2, mentre Roma si è messo in evidenza nell’eliminazione a sorpresa del Real Madrid CF ad opera del Monaco. I due portieri potrebbero ritrovarsi da avversari in semifinale.

Difficile percorso
Per Ambrosio, va detto, la strada non è stata priva di ostacoli da quando, l’estate scorsa, è arrivato al Chelsea a parametro zero proveniente dall’AC Chievo Verona. Aveva firmato un contratto triennale prima dell’avvento allo Stamford Bridge di Roman Abramovich e si era guadagnato un posto da titolare solo in seguito all’infortunio occorso al No.1 Carlo Cudicini e agli acquisti estivi di Neil Sullivan e Jürgen Macho, entrambi estremi difensori.

Traguardi precedenti
Fino a quel momento le sue partite più importanti erano state un quarto di finale di Coppa Italia contro l’AC Milan con la maglia del Chievo e un confronto in Coppa UEFA tra UC Sampdoria e Athletic Club de Bilbao nel 1997. “La mia vita è cambiata completamente. Non avrei mai immaginato di giocare a questi livelli – ha detto -. Negli ultimi mesi ho lavorato con grande impegno e da molto tempo attendevo un’opportunità del genere. Aveva un gran voglia di mostrare ai tifosi del Chelsea e alla società che avevo i mezzi per giocare in prima squadra”.

Passaggio al Monaco
Roma ha iniziato la carriera nelle file della Lazio nel 1991, ma ha dovuto attendere fino al 1999 per esordire in Serie A con il Piacenza FC. Quella stagione gioca 32 partite , ma non riesce ad evitare alla sua squadra la retrocessione in Serie B. Dopo aver giocato la stagione successiva nella serie cadetta decide di trasferirsi allo Stade Louis II, dove presto si impone come il portiere titolare del Monaco.

'Grande occasione'
“Sto vivendo il momento più bello della mia carriera, ma non sono ancora soddisfatto – ha dichiarato Roma -. Battere il Real è stato fantastico, ma adesso abbiamo una grande occasione contro il Chelsea. Arrivare in finale sarebbe un’impresa straordinaria, ma quando ti trovi lì, con il trofeo a portata di mano, come puoi non provare a vincerlo?”

Soddisfatti delle proprie squadre
Ha poi aggiunto: “Il fatto che sia io che Ambrosio abbiamo raggiunto le semifinali è una dimostrazione che avremmo potuto far bene anche in Italia. Adesso, comunque, ci troviamo bene dove stiamo, e questo conferma anche il valore della scuola italiana dei portieri”.

Di nuovo avversari?
Il connazionale Cudicini potrebbe riprendersi dopo la frattura alla mano in tempo per l’incontro con il Monaco, ma se sarà Ambrosio a scendere in campo, lui e Roma potrebbero rinverdire il ricordo di un’altra doppia sfida, giocata più di dieci anni fa.