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Patias trascina l'Italia al successo

Nel primo test del 2011, a Quartu Sant'Elena, gli azzurri superano 2-1 in rimonta la Serbia con una doppietta dell'attaccante: Menichelli festeggia con una vittoria la 30esima panchina.

Patias trascina l'Italia al successo
Patias trascina l'Italia al successo ©Cassella/Divisione Calcio a 5

Un’Italia in crescendo piega di misura la Serbia nella prima amichevole del 2011, la penultima prima del girone di qualificazione al Campionato Europeo UEFA di futsal. A Quartu Sant’Elena, in un PalaBeethoven ‘sold-out’,  gli azzurri vanno sotto ma vincono in rimonta 2-1: Roberto Menichelli festeggia così con un successo la 30esima presenza sulla panchina della nazionale. In Sardegna il grande protagonista è Alessandro Patias, autore della doppietta decisiva.

E’ un quintetto di partenza con tre giocatori della Daf Chemi Montesilvano, quello proposto da Ct: scendono sul parquet Mammarella, Forte e Baptistella, insieme a Romano (Canottierilazio) e Saad Assis, l’unico «straniero» del roster azzurro (gioca nel Barcellona). I primi minuti di gara dimostrano come la Serbia non abbia timori reverenziali, con l’Italia che è comunque la prima a rendersi pericolosa con Baptistella e con un sinistro di Assis, deviato in calcio d'angolo da Ranisavljevic. In mezzo, un salvataggio di Mammarella su Bojovic.

Menichelli fa abbondante ricorso alle rotazioni: entrano Vampeta, Lima, Ercolessi e Patias a sostituire in blocco il quartetto di movimento e c’è spazio anche per Gigliofiorito. Ma è ancora Assis, al rientro, a costruire tre occasioni nel giro di un minuto, prima costringendo il portiere serbo a una grande risposta, poi colpendo il palo dalla linea di fondo, infine costringendo l’estremo difensore serbo a un’altra parata di spessore. Proprio quando l’Italia sembra poter colpire, arriva la doccia fredda del vantaggio ospite: parte tutto da una palla persa da Patias sulla trequarti che innesca la ripartenza serba; Rakic serve in verticale Bojovic, che offre a Cvetanovic un pallone soltanto da spingere in rete, a due passi da Mammarella.

L’Italia reagisce prontamente e, tre minuti più tardi, realizza il pareggio proprio con l’attaccante della Marca, sfortunato protagonista nell’occasione del gol avversario. L’azione è di quelle da manuale, che si sviluppa sull’asse Forte-Dos Santos-Patias, con quest’ultimo che di sinistro fa secco Ranisavljevic. La seconda disattenzione difensiva azzurra, però, rischia di costare carissima: sul sinistro a botta sicura di Djordjevic, la risposta di Mammarella è da applausi.

Nella ripresa il ritmo è più basso rispetto ai primi 20’: l’Italia, comunque, non lascia spazio ai serbi, cercando spesso l’imbucata su Vampeta, soluzione che crea notevoli difficoltà alla formazione di Aca Kovacevic (un passato nel Verona). Il gol del definitivo 2-1 arriva su un pallone recuperato dagli azzurri sulla trequarti: Patias si sposta il pallone dal destro al sinistro con la suola e lo infila alle spalle del numero 12 serbo, liberando la gioia del pubblico di Quartu.

La Serbia, nel finale, non riesce a produrre granché: l’Italia difende molto bene e porta a casa un successo di prestigio, grazie anche a un Mammarella che abbassa la saracinesca e si produce in altre tre parate davvero notevoli.