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Troppo Brasile per l'Italia

Ad Anàpolis i campioni del mondo vincono 6-1 e infilano il 156esimo risultato utile consecutivo: gli azzurri affronteranno la Repubblica Ceca nella semifinale per il quinto posto del Grand Prix.

Troppo Brasile per l'Italia
Troppo Brasile per l'Italia ©Sportsfile

L’Italia si inchina al Brasile. Davanti ai 4 mila sostenitori del Newton de Farias di Anàpolis, la Nazionale del Ct Roberto Menichelli esce sconfitta (6-1) dai padroni di casa campioni del mondo in carica: in semifinale del Grand Prix de Futsal vanno i verdeoro, alla 156esima partita senza sconfitte, che ora affronteranno il Paraguay. Malgrado la pesanta sconfitta, l’Italia può consolarsi per essere rimasta in partita fino a meno di quattro minuti dalla sirena contro la formazione più forte del pianeta insieme alla Spagna. Domani alle ore 12 (le 16 italiane) la semifinale delle sconfitte, contro la Repubblica Ceca, per puntare al quinto posto (nella finalina potrebbe esserci una tra Portogallo  e Argentina) e continuare ad accumulare un bagaglio di esperienza utile in vista delle qualificazioni al campionato europeo, in Slovenia a febbraio.

Il primo tempo è un’incredibile sequenza di emozioni. Giocare contro il Brasile significa giocare a ritmi: l’Italia parte molto bene. Pressing alto, concentrazione e con il petto in fuori va alla ricerca del vantaggio senza tirarsi indietro al cospetto di una squadra imbattuta da quasi 5 anni. Il primo sussulto è targato Assis che al 1’, ben servito dal lancio di Mammarella, di testa non trova la porta. Passa un minuto e il Brasile si fa vedere con Wilde, ma la sua puntata finisce a lato. Tra il 4’ e il 6’ l’Italia ha due grandissime occasioni con Vampeta: nella prima il capitano della Luparense è lanciato da Lima in campo aperto ma Thiago devia sul palo; la seconda, sempre su assist di Lima, si spegne tra le braccia del forte portiere verdeoro. Il Brasile cresce e dopo un paio di conclusioni di Ricardinho arriva il gol. All’8’ Ari sbuca da un rimpallo difensivo e supera Mammarella con un preciso pallonetto.

Dopo un tentativo di cucchiaio da metà campo di Grana arriva anche il raddoppio, con Gabriel che punisce il secondo errore della retroguardia azzurra infilando nuovamente il portiere del Montesilvano. Sul 2-0, sospinto dal tifo incessante del pubblico di casa il Brasile attacca ma l’Italia, pur soffrendo, tiene. Al 16’ però è imparabile il destro di Ari che s’infila all’incrocio dei pali firmando la sua doppietta personale.

Nella ripresa il canovaccio tattico cambia. I campioni del mondo provano a far gioco ma la ragnatela messa in campo da Menichelli dà risultati: il Brasile non trova sbocchi, s’innervosisce. L’Italia cresce, mostrando grinta e determinazione. In campo Sergio Romano, bravissimo alla prima contro il Brasile, sostenuto dall’esperienza di Nando Grana e Luca Ippoliti, con un super Mammarella, in grado di regge il confronto con il fortissimo Thiago di fronte a giocatori straordinari come Vinicius e Wilde, e con la velocità di Vampeta pronto a ripartenze fulminee, formano un quintetto che riesce a mettere in difficoltà la formazione carioca. Spinge l’Italia e impone il suo modo di giocare e dal 12’ si scatena. Assis è fermato all’ultimo istante su assist perfetto di Ippoliti e Grana si vede respingere da Thiago un forte rasoterra sul primo palo.

Al 13’ il gol, meritato, che riaccende le speranze. È Lima a siglarlo con una destro al volo su schema da corner. Gli azzurri ci credono ed un minuto dopo ecco l’occasione d’oro per Assis che si libera di due avversari e, solo davanti al portiere, colpisce alto col destro, non il suo piede. Poteva essere la rete del 3-2. A 3’38” dalla fine il colpo del ko, quando l’arbitro assegna un’infrazione dei quattro secondi a Grana, schierato portiere di movimento nel tentativo di riacciuffare il match. Punizione di Vinicius e gol: è 4-1.

Nonostante ciò la nostra Nazionale mette il turbo e tenta il tutto per tutto ma trova in Thiago un vero fuoriclasse tra i pali. Tre interventi miracolosi, due su Vampeta e uno su Grana, salvano la porta verdeoro. Le due reti nel finale sono la naturale conseguenza degli attacchi con il portiere di movimento e lo schieramento totalmente offensivo