La Relazione tecnica di EURO 2024
lunedì 16 settembre 2024
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Gli osservatori tecnici UEFA - allenatori dalla comprovata esperienza ed ex giocatori - hanno collaborato con il team di analisti UEFA nella relazione tecnica del torneo.
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Dall'uso degli esterni da parte della Spagna, alle squadre che giocano sopra il pressing, passando per l'impatto delle rimesse lunghe e dei gol decisivi segnati dai panchinari: non sono mancati gli spunti di riflessione tattici e tecnici a UEFA EURO 2024.
Questi dati sono stati raccolti nella relazione tecnica ufficiale di EURO 2024, pubblicata oggi.
Il report è stato stilato dagli osservatori tecnici UEFA per EURO 2024, guidato da Olivier Doglia, responsabile della formazione e dello sviluppo tecnico, e composto da Aljoša Asanović, Rafael Benítez, Packie Bonner, Fabio Capello, Frank de Boer, Jean-François Domergue, Avram Grant, Aitor Karanka, Ioan Lupescu, David Moyes, Michael O'Neill e Ole Gunnar Solskjær.
Questi osservatori hanno assistito a tutte le partite, dando il loro contributo per aiutare a identificare e spiegare i trend tecnico-tattici principali emersi nel corso del torneo. Gli osservatori hanno lavorato in collaborazione con un team di 12 specialisti tra cui analisti delle prestazioni, analisti dei dati e ingegneri dei dati che durante il torneo si sono riuniti presso il centro di analisi delle prestazioni della UEFA a Nyon.
Il risultato finale è questa relazione che viene ora condivisa con tutte le federazioni nazionali e i club all'interno del territorio UEFA e che mira a fornire spunti di riflessione per tutti coloro che gravitano nel mondo del calcio sia d'elite che giovanile e di base.
L'uso delle corsie esterne da parte della Spagna
L'ultima volta che la Spagna ha vinto l'EURO, nel 2012, gli esterni offensivi David Silva e Andrés Iniesta erano di fatto attaccanti interni. Questa volta invece gli esterni della Spagna, Lamine Yamal e Nico Williams, hanno garantito ampiezza al gioco e sono stati decisivi fin dalla fase a gironi. "È stato una minaccia costante ogni volta che ha avuto il pallone e positivo in ogni situazione di uno contro uno", ha detto Fabio Capello di Williams dopo la vittoria della seconda giornata contro l'Italia. Inoltre i pericoli creati dalla Spagna sulla catena di sinistra hanno avuto un'ulteriore spinta dalle continue sovrapposizioni del terzino Marc Cucurella con Williams.
Questa immagine del report mostra come la coppia abbia attaccato in tandem, spesso con sovrapposizioni del terzino sinistro. In questa particolare azione, Cucurella ha attirato su di sé un difensore, il che significa che Williams ha avuto un solo uomo da battere quando è entrato in area prima di colpire la traversa.
Come ha spiegato Aitor Karanka, questo ha aiutato la Spagna a variare il proprio gioco. "A volte Nico, essendo destro, ha tagliato verso l'interno lasciando la corsia esterna a Cucurella, altre volte è stato il contrario: Cucurella è andato dentro e Nico è rimasto largo". Come si legge nel rapporto, non è stata solo la Spagna a trarre vantaggio dalle sovrapposizioni tra ala e terzino: João Cancelo e Nuno Mendes, ad esempio, sono stati molto importanti per il gioco del Portogallo sulla corsia esterna.
L'uscita dal pressing
Sebbene gli osservatori UEFA abbiano visto squadre impostate per costruire dalle retrovie, già a partire dalla rimessa dal fondo, ciò non ha necessariamente comportato un'elaborata costruzione da dietro. Infatti, la distanza media del secondo passaggio in tutti i calci di rinvio, compresi quelli corti, è stata di 47,9 metri.
L'osservatore tecnico Michael O'Neill ha fatto l'esempio della Slovacchia che è riuscita a eludere tante volte il pressing con buoni risultati. Parlando della vittoria nella gara d'apertura contro il Belgio, ha detto: "I centrocampisti sono stati molto bravi a farsi trovare sul secondo passaggio, mentre gli attaccanti sono stati fondamentali per impossessarsi del pallone quando questo proveniva dalla difesa".
"La Slovacchia ha giocato contro una squadra più dominante in fase di possesso e ha ottenuto le sue opportunità grazie a un buon gioco veloce, con decisioni azzeccate da parte dei difensori centrali che non hanno effettuato quel passaggio in più verso l'area dei terzini, ad esempio, dove avrebbero potuto essere pressati. Invece i difensori hanno effettuato passaggi verticali o lunghi verso i centrocampisti avanzati e gli attaccanti che si sono fatti trovare sempre pronti a ricevere il pallone".
La rimessa laterale lunga
Alla fine della fase a gironi, David Moyes si è chiesto se l'uso delle rimesse laterali come arma di sfondamento stesse tornando di moda. Il commento di Moyes è stato fatto a seguito di una fase a gironi che ha visto tre gol da rimessa laterale: il primo della Danimarca nella partita inaugurale contro la Slovenia, il secondo della Slovacchia contro l'Ucraina e il terzo della Cechia contro la Turchia. E questo prima che Inghilterra e Paesi Bassi segnassero entrambe da rimesse laterali negli ottavi di finale. Anche il primo gol dell'Austria contro la Polonia è arrivato dopo una rimessa laterale, ma è arrivato dopo un secondo possesso offensivo e quindi non è stato incluso.
Come ha detto Moyes, il lancio lungo su rimessa laterale può essere "un modo semplice per entrare in area e mettere l'avversario sotto pressione" e può essere un'arma importante soprattutto per le squadre meno dotate di fonti di creatività in campo aperto.
L'impatto dei panchinari
Con il suo gol della vittoria in finale, lo spagnolo Mikel Oyarzabal ha concluso degnamente un torneo in cui i sostituti hanno segnato molti gol importanti. Oyarzabal è stato infatti uno degli otto giocatori che sono entrati dalla panchina e hanno deciso una gara.
Il primo è stato Wout Weghorst, in gol dopo appena due minuti e 18 secondi dal suo ingresso in campo per i Paesi Bassi contro la Polonia. Gli stessi Orange sono stati vittime di un gol al 90° minuto della semifinale da parte dell'inglese Ollie Watkins, su passaggio del compagno Cole Palmer (anche lui in gol dopo essere entrato dalla panchina in finale).
Questo è stato il secondo EURO con cinque sostituzioni consentite nei tempi regolamentari e, giusto per capire meglio, i panchinari hanno messo lo zampino in 12 gol su 13 segnati nei minuti di recupero (l'eccezione è il gol del pari dell'inglese Jude Bellingham contro la Slovacchia agli ottavi).
Con un maggior numero di giocatori - in particolare esterni e attaccanti, come ha notato Rafa Benítez - in grado di entrare in campo e fare la differenza grazie alla loro freschezza atletica, non sorprende che il numero di vittorie in rimonta sia salito a dieci, dalle cinque del 2016 e del 2021.
Leggi il rapporto tecnico completo qui.
Nell'ultima edizione di 'The Technician', la pubblicazione della UEFA dedicata alla comunità degli allenatori del calcio europeo, si analizza l'importanza della salute mentale e il modo in cui gli allenatori possono affrontare i potenziali fattori di stress.