EURO 2008: Casillas porta la Spagna in semifinale ai danni dell'Italia
domenica 22 giugno 2008
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Spagna - Italia 0-0 (4-2 dcr)
Non bastano 120 minuti per sbloccare il risultato tra Azzurri e Spagna: dal dischetto si impongono le Furie Rosse.
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Dopo 24 anni, la Spagna torna tra la prime quattro d’Europa. La squadra di Luis Aragonés supera l’Italia ai rigori e conquista la semifinale di UEFA EURO 2008™: allo stadio Ernst Happel di Vienna non bastano 120 minuti per schiodare lo 0-0, ma la lotteria dagli undici metri premia le Furie rosse, che giovedì se la vedranno contro la Russia. Decisivi gli errori dal dischetto di Daniele De Rossi e Antonio Di Natale, “ipnotizzati” da Iker Casillas.
Quarto impegno agli Europei, quarta formazione diversa per Roberto Donadoni, che si affida per quattro undicesimi a giocatori dell’AS Roma: Simone Perrotta agisce dietro Antonio Cassano e Luca Toni, mentre Alberto Aquilani e Massimo Ambrosini sono schierati ai lati di De Rossi al posto degli squalificati Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso. Aragonés punta sulla vena realizzativa di Fernando Torres e del capocannoniere David Villa, autore di quattro reti nella fase a gironi.
In avvio, di occasioni da rete neanche l’ombra: è evidente come le due formazioni preferiscano non scoprirsi. Difese bloccate e pochi spazi per gli attacchi di Toni e Cassano da una parte, Villa e Torres dall’altra. La Spagna insiste con un possesso palla continuo, ma il merito dell’Italia è quello di non scomporsi. Cassano prova a illuminare il gioco italiano, arrivando spesso a prendersi il pallone nella propria metà campo, ma la prima azione degna di nota (18’) arriva quando, su un cross da sinistra di Ambrosini, Perrotta si inserisce e colpisce di testa, non creando però problemi a Casillas. Le Furie Rosse rispondono sei minuti più tardi con un calcio di punizione di Villa, ben bloccato a terra da Gianluigi Buffon.
Lo stesso estremo difensore azzurro dice di no a un sinistro dalla lunga distanza di David Silva alla mezz’ora. La Spagna prova ad alzare il ritmo, risultando però sterile negli ultimi venti metri. Anche Toni, dopo una prima fase vissuta nella morsa della difesa spagnola, prova ad accendersi, ma sul traversone di Cassano è fortunato il salvataggio di Carlos Marchena, che arriva sessanta secondi prima dell’azione più pericolosa di marca spagnola, un tentativo dalla distanza di Silva, con la sfera che accarezza il palo alla destra di Buffon.
A inizio ripresa il tema tattico non cambia: nessuna delle due squadre si azzarda ad alzare il ritmo, anche se l’Italia, almeno sulla fascia sinistra, sembra godere di qualche metro in più di libertà. Inizia la serie di mosse da parte dei due tecnici: nell’Italia dentro Mauro Camoranesi per Perrotta, Aragonés risponde con Santi Cazorla per Andrés Iniesta e Cesc Fàbregas per Xavi Hernàndez. Proprio il neoentrato Camoranesi, in mischia, calcia a botta sicura, ma è straordinario il riflesso di Casillas, che respinge con i piedi.
Al 70’ è ancora Toni, alla ricerca del primo gol agli Europei e ben imbeccato da Gianluca Zambrotta, a cercare di dare la scossa: l’attaccante del FC Bayern München non riesce a schiacciare il pallone verso lo specchio della porta. Entra anche Di Natale, che prende il posto di Cassano, esausto dopo un’ora giocata a ritmi altissimi. I supplementari si avvicinano, anche perché il calcio di punizione di Marcos Senna trova la risposta con i pugni di Buffon. Ben più pericoloso il destro dalla distanza dello stesso centrocampista spagnolo, anche perché Buffon, tutt’altro che impeccabile, rischia di combinarla grossa: il portiere azzurro ringrazia il palo, che gli evita una figuraccia.
Nel primo extra-time è il solito Silva a rappresentare la minaccia numero uno per l’Italia: il suo sinistro, quando sul cronometro sono trascorsi soltanto due minuti, va a colpire il palo di sostegno della porta di Buffon, facendo correre un brivido sulla schiena dei tifosi Azzurri. L’Italia è comunque viva, e lo dimostra il gran colpo di testa di Di Natale, sul quale ci vogliono un balzo felino e la deviazione con la punta delle dita di Casillas. Sempre di testa, Toni prova a girare il pallone sul primo palo senza fortuna.
Anche in prospettiva rigori, Donadoni si gioca la carta Alessandro Del Piero, al posto di Aquilani. Proprio all’ultimo istante, il tiro cross di Cazorla non trova nessuno pronto alla correzione in rete: anche i supplementari scorrono via, si va ai calci di rigore. Il primo errore è di De Rossi, Senna porta momentaneamente in vantaggio la Spagna. Buffon rimette in carreggiata l’Italia sul penalty di Daniel Güiza, ma l’errore di Di Natale ristabilisce le distanze. Fàbregas non sbaglia: esplode la festa spagnola. L’Italia è eliminata. A distanza di due anni, i calci di rigore si sono rivelati fatali.
Le formazioni
Spagna: Casillas (c); Capdevila, Puyol, Marchena, Ramos; Silva, Xavi (Fàbregas 60'), Senna, Iniesta (Cazorla 59'); Torres (Güiza 85'), Villa
In panchina: Palop, Reina, Raúl Albiol, Navarro, Xabi Alonso, Sergio García, Arbeloa, Juanito, De La Red
Ct: Luis Aragonés
Italia: Buffon (c); Grosso, Chiellini, Panucci, Zambrotta; Ambrosini, De Rossi, Perrotta (Camoranesi 58'), Aquilani (Del Piero 108'); Cassano (Di Natale 75'), Toni
In panchina: Amelia, De Sanctis, Gamberini, Borriello, Quagliarella, Materazzi
Ct: Roberto Donadoni
Arbitro: Herbert Fandel (Germania)
Man of the Match: Iker Casillas (Spagna)