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L'importanza del successo spagnolo contro l'Italia nel 2008

Spagna e Italia si sfidano per il terzo Europeo UEFA consecutivo e Graham Hunter ricorda i quarti di finale del 2008, partita che ha dato l'inizio all'ascesa mondiale delle Furie Rosse.

L'importanza del successo spagnolo contro l'Italia nel 2008
L'importanza del successo spagnolo contro l'Italia nel 2008 ©UEFA.com

Parlando di Italia e Spagna, sarebbe scontato menzionare la finale di UEFA EURO 2012 vinta dalle Furie Rosse per 4-0, ma basta domandare ai campioni d'Europa quale sia stata la loro vittoria più importante contro gli azzurri e indicheranno sicuramente quella dei quarti di finale del 2008.

Dalla vittoria per 2-1 sulla Grecia nella fase a gironi al fischio d'inizio di Howard Webb contro gli azzurri a Vienna erano passate 94 ore, che la Spagna aveva trascorso a parlare nervosamente di una sfida che non vinceva da 80 anni.

Il Ct Luis Aragonés dichiarava: "Non erano proprio gli avversari che volevamo ai quarti. Sarà una partita complicata. Sembravano spacciati e invece sono ancora qui". Iker Casillas sintetizzava: "L'Italia è una squadra che fa molto con molto poco".

La gara stessa è molto intensa, con Casillas e Gianluigi Buffon molto indaffarati anche dal punto di vista nervoso. Dopo la gara, Marcos Senna dichiara: "Quando i rigori si avvicinavano, Iker ha commesso un piccolo errore e hanno iniziato a tremarci le gambe, ma ho urlato ai miei compagni perché mi sentivo il rappresentante di Aragonés in campo".

Qualche anno dopo, il compianto allenatore ha spiegato: "I media e i tifosi dicevano che avremmo perso e i giocatori erano nervosi. Ho preso Casillas e Xavi da parte e ho detto loro di raddoppiare gli sforzi affinché la squadra fosse più forte psicologicamente. Il mio messaggio era che, in ogni caso, sarebbe passata la squadra migliore".

Highlights: Italia - Spagna negli anni

Il commento più autoritario sulla partita, però, è stato quello di Fernando Torres. "L'Italia ci ha preso a calci per anni e noi cominciavamo ad avere flashback dei momenti peggiori, ma Aragonés voleva battere tutti, non solo l'Italia. Scendi in campo pensando di voler cambiare la storia, vinci ai rigori e ti rendi conto che è proprio quello il momento giusto. Quel giorno, l'ansia e la paura sono scomparse ed è stato come vincere il torneo. Quando abbiamo battuto l'Italia, eravamo tutti sicuri che saremmo diventati campioni".

A otto anni di distanza, la Spagna riuscirà a portare avanti la sua tradizione vincente o restituirà lo scettro?