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Buffon, Zlatan e quel colpo di tacco

Il portiere dell'Italia non ha dimenticato il tacco con cui Zlatan Ibrahimović lo beffò nel 2004. “Lo temiamo tantissimo, fa parte di quella piccola schiera di campioni che fanno le fortune delle squadre in cui giocano".

Gianluigi Buffon in allenamento
Gianluigi Buffon in allenamento ©AFP/Getty Images

Pensi a Italia-Svezia e la mente torna subito a Oporto. A quel 18 giugno del 2004, il giorno in cui Zlatan Ibrahimović beffò l’Italia con un clamoroso colpo di tacco.

Come domani a Tolosa, anche 12 anni fa l’Italia si trova davanti la Svezia nella seconda partita del girone. Gli Azzurri avevano debuttato con un pari senza gol contro la Danimarca, ma la squadra di Giovanni Trapattoni si stava riscattando. Tante le occasioni create per raddoppiare dopo la rete nel primo tempo di Antonio Cassano. Ma a cinque minuti dalla fine ecco la doccia fredda.

Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, si accende una mischia in area. Ibra sfida le leggi della fisica per anticipare Gianluigi Buffon andando a colpire il pallone con il tacco a un'altezza impossibile e mandando il pallone ad infilarsi proprio sopra la testa di Christian Vieri appostato sul palo. 

Quel gol di Zlatan...

Finisce pari e all’Italia non basterà il successo allo scadere contro la Bulgaria per superare il girone. Una delusione che Gianluigi Buffon - unico superstite di quella partita tra gli Azzurri contro i tre della Svezia - non ha dimenticato.

"Zlatan ha una carriera costellata di grandissimi gol e grandi prodigi", ha detto il portiere a UEFA.com. "Ma quello forse fu il primo di una certa rilevanza, d una certa bellezza. Fece un qualcosa di clamoroso. Fece davvero qualcosa di eccezionale . E devo dire che quella volta loro gioirono molto perché poi passarano il turno a scapito nostro".

"Credo che Zlatan adesso sia addirittura più forte. Adesso gioca con maggiore fiducia e consapevolezza dei suoi mezzi. Prima, invece, si conosceva il suo talento, ma non si sapeva bene che posto avrebbe occupato nel mondo del calcio di grande livello. Adesso lo sappiamo tutti e lo sa bene anche lui".

BUffon ricorda quel gol...

Concetto ribadito poi in conferenza stampa. "Onestamente non ho un bel ricordo quel gol. Ho apprezzato più avanti il gesto tecnico, un gol stupendo. Zlatan è un campione assoluto, più forte rispetto al passato anche per questa sua grande consapevolezza. E i gol del genere ormai sono una specialità della casa”.

Senza nascondersi dietro a un dito: “Lo temiamo tantissimo - ha spiegato Buffon che con Zlatan ha giocato alla Juventus-, perché fa parte di quella piccola schiera di campioni che fanno le fortune delle squadre in cui giocano. La Svezia non è solo Ibra perché ha altri ottimi giocatori, ma un talento come il suo, la sua consapevolezza di essere un campione, onestamente non è riscontrabile negli altri ragazzi. Per me e per tutta la difesa sarà un bel problema”.

Anche Antonio Conte ha elogiato Zlatan senza mezzi termini. "È talmente forte che può giocare in qualsiasi campionato del mondo, non vedo preclusioni, può spostare gli equilibri ovunque. La Svezia è una squadra molto quadrata, con una stella”.  

La difesa azzurra è senza dubbio tra le migliori in circolazione. Ma dormire sonni tranquilli contro un giocatore che può inventarsi un gol come quello è praticamente impossibile.