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Le squadre più forti: Ungheria 1950–56

UEFA.com racconta la squadra che ha cambiato la storia del calcio: l'Ungheria degli anni '50, allenata da Gusztáv Sebes e trascinata da campioni come Ferenc Puskás. Sándor Kocsis e József Bozsik.

Le migliori squadre di sempre: Ungheria (1950-56) ©Getty Images

UEFA.com racconta la squadra che ha cambiato la storia del calcio: l'Ungheria degli anni '50.

L'epoca d'oro
La sconfitta per 5-2 contro la Cecoslovacchia nell'aprile 1949 segna la svolta per il calcio ungherese. In panchina arriva il nuovo Gusztáv Sebes, che lascia a casa i giocatori più affermati e si affida a volti nuovi come Sándor Kocsis e Zoltán Czibor.

Nel giro di un anno, nasce una squadra straordinaria che riscriverà i libri di storia. Da giugno 1950 a febbraio 1956, l'Ungheria perde una sola partita su 50: la controversa finale di Coppa del Mondo FIFA del 1954 contro la Germania Ovest.

Le vittorie sono 42. Tra la sconfitta contro la Cecoslovacchia e luglio 1957, l'Ungheria segna in 73 partite consecutive, stabilendo un record mondiale. I protagonisti sono Ferenc Puskás, Nándor Hidegkuti e Kocsis, mentre i giocatori che militano all'estero come László Kubala e István Nyers non vengono convocati per motivi politici.

La 'partita del secolo' nel 953
La 'partita del secolo' nel 953©Popperfoto/Getty Images

Il passaggio dello scettro
I momenti da ricordare sono molti: uno è il 6-0 sulla Svezia campione in carica alle Olimpiadi del 1952, un altro è il 3-0 che impedice all'Italia di vincere il titolo europeo a Roma.

Forse, però, il momento più memorabile è la 'partita del secolo' a Wembley, che termina con un 6-3 e permette all'Ungheria di diventare la prima squadra non britannica a vincere in casa dell'Inghilterra.

Una filosofia innovativa
Sebes cambia radicalmente il modulo WM, con un centravanti più arretrato e due esterni che possono giocare da centrocampisti, creando un flessibile 2-3-3-2. Puskás dichiarerà: "Quando attaccavamo, andavamo tutti avanti, e in difesa era lo stesso. Eravamo il prototipo del calcio totale".

Puskás (No10) esulta a Wembley
Puskás (No10) esulta a Wembley©Popperfoto/Getty Images

Inoltre, il regime comunista fa in modo da portare nelle due squadre più quotate (Budapest Honvéd FC e MTK Budapest) i giocatori che non vi militavano già, cosicché i compagni di club diventino compagni di nazionale.

Il genio tattico
Se Sebes è il leader della squadra, molto si deve anche al suo staff tecnico, con importanti figure come Gyula Mándi, Márton Bukovi e soprattutto Béla Guttmann, vincitore di due Coppe dei Campioni con l'SL Benfica. Le sedute tattiche sono regolari, lunghe e prevedono il contributo del capitano Puskás, oltre che degli altri campioni a disposizione del tecnico.

Le stelle
Ferenc Puskás: Puskás esordisce da professionista a soli 16 anni e segna più di 500 gol con l'Honvéd e il Real Madrid CF. Le sue 84 reti in 85 presenze in nazionale rimangono un record a livello europeo.

Bozsik: 'il più forte di tutti i tempi'
Bozsik: 'il più forte di tutti i tempi'©UEFA.com

József Bozsik: "La gente mi chiede sempre se il giocatore più forte di tutti i tempi sia Pelé, Maradona o Cruyff - ha dichiarato una volta Puskás -. Io dico sempre che è Bozsik". Amico d'infanzia di Puskás, Bozsik si contraddistingue per la sua visione di gioco, la precisione nei passaggi e una grande calma. Pur non essendo mai approdato nelle più grandi squadre d'Europa, resta il detentore del maggior numero di presenze nell'Ungheria.

Nándor Hidegkuti: Hidegkuti è deputato a creare gli spazi per Puskás e Kocsis ma non disdegna il gol, con una tripletta a Wembley e 39 reti in 69 presenze.

Sándor Kocsis: famoso per la sua bravura nel gioco aereo, Kocsis mette a segno ben 75 gol in sole 68 presenze, laureandosi capocannoniere ai mondiali del 1954 con 11 reti.

Grosics nel 1954
Grosics nel 1954©Getty Images

Frasi
Gyula Grosics: "Sebes era molto devoto al socialismo. Per lui, ogni partita o competizione importante era una questione politica. Spesso paragonava il calcio alla lotta tra il capitalismo e il socialismo".

Sir Tom Finney: "Era come una corsa di cavalli contro auto. È stata la nazionale più forte che abbia mai affrontato e tatticamente non ho mai più visto niente di simile".

Sir Stanley Matthews: "È stata la squadra più forte, probabilmente di tutti i tempi".

Brian Glanville, The Guardian: "L'Ungheria giocava un calcio splendido sia tecnicamente che tatticamente. Ferenc Puskás era il capitano e incantava tutti con il suo sinistro, mentre Sándor Kocsis era soprannominato 'testa d'oro' ed era sempre pronto a dargli manforte".