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Buffon pronto a fare la storia

In vista della finale di questa sera, l'estremo difensore azzurro ha incontrato UEFA.com e ha parlato di Mario Balotelli, della stagione straordinaria di Andrea Pirlo e della possibilità di entrare nella storia a 34 anni.

Buffon pronto a fare la storia
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Il termine "leader" viene spesso usato a sproposito, ma calza a pennello quando si parla di Gianluigi Buffon. In occasione della finale contro la Spagna a Kiev, il 34enne portiere della nazionale punta ad emulare un altro grande numero uno azzurro, Dino Zoff, unico calciatore italiano capace di vincere sia i Campionati Europei UEFA che la Coppa del Mondo FIFA. Buffon ha parlato con UEFA.com nella capitale ucraina e ha toccato numerosi temi: la sfida contro le Furie Rosse, l'importanza di Mario Balotelli e la straordinaria stagione di Andrea Pirlo.

UEFA.com: Quanto sei orgoglioso della squadra e di esserne il capitano dopo le fantastiche partite contro l’Inghilterra e la Germania?
 Gianluigi Buffon: Innanzitutto siamo molto contenti perché sono risultati inaspettati. Siamo arrivati qui con tanti problemi non legati al calcio, mentre le amichevoli di preparazione erano andate male. Avevamo un po’ paura di giocare un brutto torneo, ma insieme al mister siamo riusciti a costruire l’atmosfera giusta all’interno della squadra e ad arrivare fin qui.
 
UEFA.com: Hai detto che ti ha fatto grande piacere rivedere le piazze affollate di tifosi. Siete contenti di aver ripristinato l’orgoglio nazionale per il calcio?
Buffon: Sì, molto. È la gioia più grande che potevamo dare alla gente. Anche loro ci trasmettono gioia, perché alcune immagini non possono non toccarti e ti fanno sentire molto orgoglioso.

UEFA.com: Cesare Prandelli ha avuto un grande contributo, incoraggiando la squadra a giocare un calcio spettacolare. Quanto è stato importante per questa rinascita?
Buffon: Ha fatto benissimo. Il suo modo di lavorare e di allenare è stato premiato, perché è più un allenatore di club che insegna calcio tutti i giorni che un commissario tecnico vero e proprio. È riuscito a trasmettere le sue idee in modo molto efficiente e veloce, assicurandosi che capissimo bene in quelle poche volte che ci siamo visti.

UEFA.com: E' stato anche paziente con Mario Balotelli, che all’inizio non segnava. Che persona è? Che cosa dà alla squadra?
Buffon: Mario è una persona molto speciale. Ha un carattere tutto suo ed è molto originale sotto alcuni aspetti. Come ho sempre detto, agisce istintivamente ed è anche molto giovane, quindi possiamo perdonargli alcuni errori. Penso che abbia le qualità per diventare un grande campione, ma sta solo a lui decidere di prendere questa strada. Contro la Germania ha segnato due gol fantastici e se riusciamo a vincere il torneo a lui andranno molti meriti. Credo però che il merito più grande vada al mister per come è riuscito a gestirlo, ma anche agli altri 21-22 giocatori che hanno avuto il carisma necessario per gestire sempre al meglio la situazione.

UEFA.com: La difesa ha retto sempre a prescindere dagli uomini...
Buffon: Devo dire che in difesa abbiamo giocato molto bene. Per tutte le squadre, sia nazionali che di club, le vittorie partono da una grande difesa. Ora affronteremo la Spagna, che a sua volta ha subito pochi gol, quindi sarà molto importante non concedere troppe occasioni.

UEFA.com: La partita dipenderà anche dalle prestazioni di Andrea Pirlo, tuo compagno nella Juventus, e di Xavi Hernández. Due giocatori eccezionali...
Buffon: Sono due campioni incredibili e da parte mia non sarebbe giusto dire chi è più forte, perché significherebbe non rispettarne uno. Però, in questa stagione Andrea è riuscito a fare qualcosa di folle e straordinario, che non molti altri avrebbero fatto.

UEFA.com: Avete già giocato contro la Spagna nella fase a gironi. Quanto sarà diversa questa partita?
Buffon: Non so se in realtà sarà diversa, perché potrebbe essere simile. Diciamo però che se c’era una squadra che avrei voluto evitare in finale era proprio la Spagna, ma purtroppo è la più forte ed era inevitabile.

UEFA.com: Che cosa significherebbe per voi e il vostro paese vincere il Campionato Europeo per la prima volta dal 1968?
Buffon: Per me significherebbe molto, perché aggiungere un Europeo a una Coppa del Mondo sarebbe molto prestigioso. Vincerei a 34 anni, dopo alcuni infortuni e dando un contributo importante. Per il paese sarebbe una gioia incomparabile, il regalo più grande, mentre la gioia, l’entusiasmo e le bandiere che sventolano sarebbero il più grande regalo che loro potrebbero dare a noi.

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