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Italia pronta per "la gara della vita"

Cesare Prandelli non nasconde la delicatezza della sfida contro l’Irlanda che deciderà le sorti azzurre, inquadrandola come "la partita della vita", mentre Giovanni Trapattoni assicura che i suoi uomini “giocheranno per la nazione”.

EURO 2012 highlights: Italy 2-0 Republic of Ireland

Cesare Prandelli non nasconde la delicatezza della sfida contro l’Irlanda a Poznan, che deciderà le sorti degli Azzurri a UEFA EURO 2012, inquadrandola come "la partita della vita", mentre Giovanni Trapattoni assicura che i suoi uomini "giocheranno per la nazione".

Il Ct azzurro nei giorni scorsi aveva detto che avrebbe cambiato qualcosa nella formazione, ma nella conferenza della vigilia, in cui è apparso molto carico, ha compiuto una parziale marcia indietro, sminuendo il valore dei numeri: "Non importa tanto come giocheremo, anche se abbiamo provato sistemi diversi, conta giocare con la testa e il cuore, avere un sistema di gioco ordinato e razionale e soprattutto avere voglia e determinazione  – e noi ce l’abbiamo".

La sensazione è che il cambio di modulo dipenda dalle condizioni fisiche del giocatore più in dubbio della vigilia, ovvero Mario Balotelli, acciacato, ma che ha svolto tutta la rifinitura con i compagni allo Stadio Municipale di Poznan: “Mario lo valutiamo ancora stasera ma sta già molto meglio rispetto a ieri, chiaro che se fa un buon allenamento sarà disponibile".

Se Supermario non dovesse giocare - o partire dall’inizio - è probabile che il Ct decida di cambiare davvero modulo, optando per la difesa a quattro e il rombo a metà campo, per mettere nelle migliori condizioni possibili Antonio Di Natale, il suo sostituto, per far male alla difesa irlandese: "Se giocherà Totò [Di Natale] dobbiamo fare in modo di garantirgli un centrocampo che gli serva un buon numero di palle gol, e in quel caso Daniele [De Rossi] potrebbe salire".

Quando gli chiedono lumi sul fatto che comunque il destino degli Azzurri dipende anche da come finirà Croazia-Spagna, il 54enne tecnico spegne sul nascere il discorso, convinto dei mezzi della sua squadra: "Dobbiamo solo pensare a giocare, contro l’Irlanda è la partita più importante della mia carriera, la squadra si è allenata benissimo, siamo consapevoli che dipende solo da noi. I test dicono che stiamo molto bene fisicamente e che possiamo giocare 90 minuti a grande velocità".

Anche perché Prandelli sa che contro l’Irlanda del suo maestro Trapattoni non sarà per nulla facile: "Il Trap per me sarà sempre ‘il mister’. Sarà dura domani perché l’Irlanda non avrà pressioni, è una squadra che sa lottare, sa giocare al calcio, con lanci lunghi e ripartenze veloci: dovremo essere bravi a fare noi la partita senza concedere situazioni di questo tipo". 

L’Irlanda è già eliminata dal torneo, ma non per questo giocherà con minor impegno contro gli Azzurri assicura Trapattoni, che rivela subito ai media la formazione (la stessa schierata contro la Croazia): "Dopo le due inattese sconfitte dobbiamo ritrovare lo spirito delle qualificazioni, daremo tutto".

"Contro l’Italia giocheremo per l’onore della nazione, per i nostri tifosi che ci hanno supportato e applaudito anche dopo il 4-0 subito contro Spagna - spiega il 73enne Ct dell’ Irlanda -. "Abbiamo il dovere di fare del nostro meglio, non vogliamo tornare a casa con un’altra sconfitta, se non prendiamo gol nei primi minuti per noi sarà una gara del tutto diversa rispetto alle precedenti".

Nessuna rivalsa quindi per l’ex Ct azzurro contro  il suo paese d’origine, che i è detto felice di essere tanto stimato in Irlanda: "Auguro ogni bene all’Italia, da principio speravo di non finire nello stesso girone degli Azzurri e poi che questa gara non dovesse essere decisiva – e per noi non lo sarà… ma non per questo ci impegneremo di meno, nel calcio non si sa mai come va a finire. Sono anche grato e felice di essere apprezzato per il mio lavoro nei paesi in cui sono stato in tutti questi anni, e anche qui in Irlanda".

Il Trap ricambia poi l'attestato di stima di Prandelli, che aveva allenato ai tempi della Juventus (1979-1985): "Credo che Cesare [Prandelli] abbia fatto un gran lavoro con l’Italia, ha saputo infondere nella squadra e nei nuovi giocatori la giusta mentalità, abbinando il bel gioco ai risultati e ha anche dimostrato una certa saggezza nel trattare i casi più delicati, come Mario Balotelli e Antonio Cassano. Lo stimavo prima come giocatore e lo stimo adesso come tecnico". 

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