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Werder tris, per la Samp è dura

SV Werder Bremen - UC Sampdoria 3-1
I Blucerchiati subiscono tre reti nella ripresa ma il gol di Pazzini al 90’ lascia una speranza per il ritorno.

Werder tris, per la Samp è dura
Werder tris, per la Samp è dura ©UEFA.com

Coincide con una sconfitta il ritorno in UEFA Champions League dell’UC Sampdoria. A 18 anni dalla finale di Wembley contro il FC Barcelona, i Blucerchiati si arrendono 3-1 all’SV Werder Bremen al Weser-Stadion nell’andata degli spareggi: un risultato che compromette ma non pregiudica definitivamente le speranze di qualificazione alla fase a gironi della squadra di Domenico Di Carlo, grazie al gol firmato al 90’ da Giampaolo Pazzini.

La Samp chiude il primo tempo a reti inviolate, ma si arrende nella ripresa alle reti di Clemens Fritz, Torsten Frings (rigore) e Claudio Pizarro. La porta avversaria sembra stregata per i Doriani, sfortunati per il clamoroso palo centrato da Pazzini sull’1-0 e penalizzati dall’espulsione di Stefano Lucchini nell’azione del penalty. Il guizzo del “Pazzo”, l’attaccante più pericoloso vista la serata-no di Antonio Cassano, restituisce qualche chance di qualificazione in vista del ritorno, in programma martedì 24 agosto allo stadio Luigi Ferraris.

I Doriani, sostenuti da circa 2.500 tifosi al seguito, partono senza timori reverenziali anche se dopo tre minuti un sinistro su punizione di Hugo Almeida termina largo non di molto. Un minuto dopo, però, uno schema su calcio piazzato genera una grande opportunità per la Samp: Angelo Palombo trova Pazzini abbastanza libero, ma il colpo di testa dell’attaccante finisce fuori di un soffio.

Al 12’ ci prova Frings, ma il sinistro del capitano del Werder è deviato in corner dalla difesa Blucerchiata. Due minuti dopo la squadra di Di Carlo passa: Franco Semioli con un perfetto cross pesca Pazzini, che in spaccata non lascia scampo a Tim Wiese. Il gol, però, è annullato per fuorigioco. Gianluca Curci dimostra di avere i riflessi pronti quando si oppone al tentativo di Aaron Hunt, poi un destro dalla distanza di Petri Pasanen non inquadra lo specchio della porta.

Con il passare dei minuti, i tedeschi di Thomas Schaaf prendono il sopravvento, pur senza incantare. Dopo un tiro di Pizarro deviato da Daniele Gastaldello, Almeida stacca bene di testa ma il pallone scheggia la parte superiore della traversa; poco prima dell’intervallo ci prova con un bolide Philipp Bargfrede, ma Curci è ancora un volta bravissimo.

A inizio ripresa la pressione del Werder Brema viene premiata. Fernando Tissone rinvia male, proprio sui piedi di Fritz: il centrocampista controlla il pallone e scaglia un sinistro imparabile che si insacca nell’angolo alto, alla destra dell’incolpevole Curci. La Samp arranca, ma sette minuti dopo essere andata sotto va vicinissima al pareggio: Pazzini, però, è ancora una volta sfortunatissimo e colpisce il palo con una puntata stile “futsal”.

Di Carlo prova a dare più spinta alla squadra. Andrea Poli e Stefano Guberti sostituiscono rispettivamente Tissone e Daniele Mannini, ma al 66’ arriva la svolta della partita. Sugli sviluppi di un corner, Lucchini trattiene per la maglia Sebastian Prödl e l’arbitro francese Stéphane Lannoy assegna il rigore al Werder, sventolando il secondo cartellino giallo al difensore doriano, che viene quindi espulso. Sul dischetto si presenta capitan Frings, Curci intuisce la traiettoria del pallone ma lo sfiora soltanto.

Entra anche Marius Stankevičius per Franco Semioli, ma in inferiorità numerica la Samp è alle corde. Al 69’, Pizarro chiama il triangolo ad Almeida che gli restituisce il pallone di tacco. A tu per tu con Curci, l’attaccante peruviano non ha difficoltà – malgrado il disperato tentativo di Stankevičius – a infilare il 3-0 e realizzare il suo 17esimo gol nelle coppe europee, l’ottavo contro squadre italiane.

Ci provano due volte Guberti e una Stankevičius, ma la porta di Wiese sembra stregata. Al 90’, però, Pazzini restiuisce un barlume di speranza alla Samp, il suo stacco sul cross proprio del difensore lituano è perfetto: martedì a Marassi serviranno il pubblico delle grandi occasioni e la grande impresa, ma la Samp di Di Carlo vuole provarci.

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