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Chiellini, 12 anni con la Juve: "Quanta emozione"

"Che tensione al primo Scudetto, nel 2015 e 2017 siamo stati a un passo dalla storia". Il difensore racconta la sua vita in Bianconero.

Chiellini, 12 anni con la Juve: "Quanta emozione"
Chiellini, 12 anni con la Juve: "Quanta emozione" ©Getty Images

12 anni con la stessa maglia, dal 14 ottobre 2015 al 14 ottobre 2017, dal debutto al primo Scudetto, dal gol in finale di Coppa Italia alle delusioni in finale di UEFA Champions League. Giorgio Chiellini racconta i suoi anni alla Juventus in occasione del dodicesimo anniversario del suo debutto.

Chiellini in maglia Bianconera nel 2008
Chiellini in maglia Bianconera nel 2008©Getty Images

"C'era tantissima emozione: ero arrivato da due mesi ma, come capita a tutti i giovani che arrivano alla Juventus, ci è voluto un po' di tempo per entrare in una squadra di campioni, basti pensare che in quella partita ho sostituito un Pallone d'oro e quello che oggi è il nostro vice-Presidente, Pavel Nedved". Chiellini racconta così ai microfoni di Jtv l'inizio della sua avventura in Bianconero, il suo debutto il 14 ottobre 2005. "Quando arrivi qui - spiega -, sei catapultato in un'altra realtà ed all'inizio si fatica un po', ma piano piano sono riuscito a conquistarmi il mio spazio».

Tra i grandi risultati raggiunti, spiccano i sei Scudetti consecutivi, un record storico, con il primo vinto nel 2011/12: "Le emozioni che ho provato a Trieste sono paragonabili soltanto alla vittoria che abbiamo lasciato a Berlino e Cardiff, perché quello Scudetto è arrivato dopo tanti anni di sofferenze, al termine di un'annata incredibile con una rincorsa sul Milan da imbattuti. Dopo tante difficoltà, quella è stata una rinascita: c'era una tensione incredibile in quella settimana e l'esplosione di gioia vissuta a Trieste è stata una delle più grandi che abbia mai vissuto".

La delusione sul volto di Chiellini lo scorso 3 giugno
La delusione sul volto di Chiellini lo scorso 3 giugno©Sportsfile

Chiellini racconta anche le emozioni della Coppa Italia alzata al cielo da capitano, con il gol segnato nella finale: "Quella fu una partita speciale, perché segnai e dedicai il gol a mia figlia, che sarebbe nata pochi mesi dopo. Fu la mia prima coppa alzata da Capitano e rappresentà un'emozione forte, il primo trofeo di un triennio di tre "doblete" consecutivi che ci ha fatto davvero sognare. Nel 2015 e nel 2017 (in finale di Champions League, ndr) siamo stati ad un passo dalla storia, quando ci si ripensa resta sempre un po' di delusione ma anche la consapevolezza di avere fatto qualcosa di straordinario".

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