700 volte Zanetti, orgoglio Inter
sabato 22 maggio 2010
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Per Mourinho le vittorie dell'Inter sono solo frutto del lavoro di squadra, ma tra tutti i giocatori ce n'è uno speciale: il capitano alla 700esima partita in nerazzurro. "E' la vittoria più importante, più bella".
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Per José Mourinho le vittorie dell'FC Internazionale Milano sono sempre e solo frutto del lavoro di squadra, ma tra tutti i giocatori che sabato sera hanno conquistato la UEFA Champions League grazie alla vittoria per 2-0 contro l'FC Bayern München ce n'è uno speciale che forse meriterebbe qualche plauso in più, almeno per la sua storia personale: il capitano Javier Zanetti, alla 700esima partita con la maglia nerazzurra. "E' la vittoria più importante, più bella", ha detto l'argentino dopo 15 anni di Inter.
Che la Beneamata abbia una chiara impronta argentina è ormai chiaro a tutti e forse solo Diego Maradona si sarà stupito nel vedere Zanetti e Esteban Cambiasso nel cuore del centrocampo che sarebbe diventato campione d'Europa. 15 anni di Inter, la fascia di capitano, la sua immagine mentre alza la Coppa dei Campioni che resterà impressa nella memoria dei tifosi e forse anche su qualche francobollo: "E' la vittoria più importante, più bella, credo che questa squadra lo meriti", ha detto a UEFA.com. "Io sono orgoglioso di essere il capitano di questa grande Inter".
Dopo un inizio stentato nella fase a gironi, l'Inter ha smesso di balbettare mantenendo la propria personalità contro qualsiasi avversario, in casa come in trasferta. Il momento della svolta è stato, secondo il capitano, a Stamford Bridge: "Credo che dopo la partita con il Chelsea, a Londra, abbiamo capito che questa squadra poteva arrivare in finale", ha spiegato. "E questa sera abbiamo vinto una partita meritatamente contro un grande avversario come il Bayern".
Se Zanetti merita un complimento più degli altri per la storia che lo ha legato a doppio filo all'Inter, il suo connazionale Milito lo merita per una stagione straordinaria che ha portato l'Inter ha vincere tre coppe in una sola annata - non era mai successo a una squadra italiana. "Milito merita tutto quello che gli sta accadendo perché è un grande attaccante, è arrivato quest'anno con tanta umiltà e credo abbia dimostrato tutto il suo valore", ha detto Zanetti con un sorriso da fratello maggiore.
A 36 anni - ma bisognerebbe controllare meglio all'anagrafe - Zanetti ha raggiunto quello che la maggior parte dei calciatori può solo sognare. Fare meglio di così è quasi impossibile ma, come si dice, l'appetito viene mangiando. "Le motivazioni si trovano sempre, credo che abbiamo comunque tanti obiettivi avanti a noi e spero che potremo continuare a prepararci al meglio per continuare a vincere", ha assicurato 'Pupi'.