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Sollievo per Mourinho, l'orgoglio di Terim

Dopo una serata "molto difficile"a Istanbul, José Mourinho ammette che per il Real Madrid CF "essere arrivati in semifinale è ciò che conta", mentre Fatih Terim elogia il 'cuore' del suo Galatasaray AŞ.

Wesley Sneijder del Galatasaray (sx) duella con Ángel Di María
Wesley Sneijder del Galatasaray (sx) duella con Ángel Di María ©AFP/Getty Images

Fatih Terim, allenatore Galatasaray
I nostri tifosi sono stati magnifici. C'era un'atmosfera incredibile qui allo stadio. Mentre loro si divertivano, anche noi facevamo lo stesso. Ringrazio ancora una volta il Real Madrid e José Mourinho; l'allenatore di una delle migliori squadre del mondo è venuto nel nostro spogliatoio per congratularsi con noi. Forse non saremmo mai riusciti ad eliminare il Real Madrid, ma meritiamo il rispetto di tutti. Spero vincano la Champions League, in modo che potremo dire di aver perso contro i campioni.

Sono un allenatore che sfrutta in modo efficace la fine del primo tempo. In quel breve frangente, abbiamo deciso di apportare un cambiamento. Ho inserito [Nordin] Amrabat e cambiato tatticamente l'assetto della squadra. Abbiamo ridotto la distanza tra difesa e attacco. A fine pimo tempo è emerso che la squadra non voleva perdere la partita e questo ci ha permesso di vincere. Dopo il terzo gol, abbiamo iniziato a sognare la semifinale. Se l'ultimo tentativo di [Didier] Drogba si fosse concretizzato, tutto sarebbe cambiato.

Non c'è nulla che i calciatori turchi non possano ottenere con il giusto insegnamento. Non avremmo dovuto subire gol facilmente e mancare ghiotte occasioni da gol. Dobbiamo continuare a migliorare, tenere la testa alta e continuare su questa strada. 

José Mourinho, allenatore Real Madrid
Non ho avuto il tempo di essere nervoso. So che il [Il Galatasaray] è forte. E’ forte mentalmente. Non ha giocato in 11 uomini oggi. Ha giocato in 50.000 uomini. E’ stato davvero difficile.

Sull’1-0 abbiamo sbagliato il gol del raddoppio che ci avrebbe permesso di chiudere la partita. Hanno segnato e poi siglato due reti una dopo l’altra, questo perché il loro modo di giocare ci ha messo in seria difficoltà. Ma siamo in semifinale, questo è ciò che conta.

In una partita così avevamo tutto da perdere e niente da guadagnare. Ho sempre pensato che questi giocatori erano pronti a combattere e avrebbero avuto grandi motivazioni fino alla fine. Ora abbiamo una semifinale da giocare, contro una grande squadra. Non sappiamo quale sarà, ma sarà grande. Sarà difficile, ma ora è il momento di goderci il passaggio del turno e non di essere nervosi o spaventati.

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