Lampard, vincere per dimenticare

Frank Lampard è convinto che vincere la UEFA Champions League cancellerebbe automaticamente tutte le delusioni patite dal Chelsea nel torneo negli ultimi anni.

Alla vigilia della sfida tra Chelsea FC e Manchester United FC nell'andata dei quarti di finale, il centrocampista ha spiegato che trionfare a Wembley guarirebbe tutte le ferite del passato, prima fra tutte quella della finale 2008 persa ai rigori proprio contro i Red Devils a Mosca.

"Vincere la Champions League sarebbe splendido, soprattutto quest'anno dopo esserci andati vicini in passato - ha dichiarato Lampard -. Alzare al cielo il trofeo significa diventare la miglior squadra d'Europa. E considerando la nostra posizione in campionato, credo che l'Europa rappresenti il nostro obiettivo primario".

Il nazionale inglese ha inoltre sottolineato come lui e i suoi compagni non siano ossessionati dalle eliminazioni in semifinale del 2004, 2005, 2007 e 2009: "Ogni volta che abbiamo sfiorato la finale i tifosi hanno parlato di sfortuna, di maledizione, è diventato una specie di peso per loro. Noi invece non la pensiamo così, perchè sarebbe un atteggiamento sbagliato".

Lampard ha anche sgombrato il campo in merito al supposto desiderio di rivincita per la finale del 2008: "La squadra che affronteremo è la stessa, ma non siamo a caccia di rivincite. So che per i giornali questo è un ottimo titolo, ma quando si gioca da tanti anni, la vendetta non trova più spazio fra i pensieri di un calciatore".

"I ricordi di quella partita sfortunata ci sproneranno però - ha proseguito il centrocampista -. Non c'è nulla di peggio di perdere una finale o una semifinale. Ma essere negativi, lamentarsi, non serve a nulla. Sono comunque esperienze. Mi auguro che in futuro avremo così tanti ricordi positivi che quelli negativi verranno dimenticati".

Lampard festeggerà la sua 500esima presenza con il Chelsea proprio in occasione della sfida contro lo United: "Non avrei mai pensato di tagliare un simile traguardo, ne sono davvero orgoglioso. Per me sarà uno stimolo in più, ma non ci penso troppo. E' una partita troppo importante per soffermarsi sugli aspetti personali".