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Chygrynskiy e il sogno chiamato Camp Nou

Ancora deluso per non essere riuscito a lasciare il segno nel "miglior club del mondo", il difensore ucraino ci tiene a fare bella figura al Camp Nou nell'andata dei quarti con lo Shakhtar.

Chygrynskiy e il sogno chiamato Camp Nou
Chygrynskiy e il sogno chiamato Camp Nou ©UEFA.com

A Dmytro Chygrynskiy non mancheranno le motivazioni in vista della visita dell’FC Shakhtar Donetsk al Camp Nou per l’andata dei quarti di finale di UEFA Champions League contro l’FC Barcelona.

Il difensore, 24 anni, è stato il primo calciatore ucraino a indossare la maglia blaugrana nel 2009, proveniente dallo Shakhtar. Ma per quanto la formazione catalana abbia vinto il titolo quell’anno, l’esperienza di Chygrynskiy in Spagna è stata deludente a livello personale. Non a caso, l’estate seguente ha fatto il percorso inverso.

"Ammetto che sono rimasto deluso da quell’esperienza. Stiamo pur sempre parlando del Barcellona, il miglior club del mondo – ha dichiarato il difensore centrale a UEFA.com -. Ero sicuro di poter giocare in prima squadra, ma intanto era passato un anno. Ho avuto dei colloqui con l’allenatore. Sperava che la stagione successiva sarebbe stata più ricca di soddisfazioni per me. Ma le cose sono andate diversamente e sono tornato qui".

Nonostante le 20 presenze con l’Ucraina, un simile insuccesso avrebbe potuto lasciare il segno. E invece Chygrynskiy preferisce sottolineare gli aspetti positivi dell’esperienza catalana. "Ho imparato molte cose e fatto molte epserienze che mi torneranno utili in futuro. L’unico aspetto negativo è che non ho giocato molto", ha dichiarato il difensore.

Intanto, Chygrynskiy si prepara a tornare a Barcellona per il quarto di finale d’andata in programma mercoledì, e spera che lo Shakhtar possa ripetere la prestazione contro l’AS Roma negli ottavi. La squadra di Mircea Lucescu ha superato i Giallorossi con un complessivo 6-2 – margine più ampio degli ottavi – che non sarà passato inosservato a nessuno.

"Tutti avranno notato la nostra ottima organizzazione di gioco – ha commentato Chygrynskiy, che vanta una laurea in studi umanistici -. Le squadre italiane sono note per la loro organizzazione, ma noi non siamo da meno. Abbiamo qualità che la Roma non ha, come la velocità davanti. In contropiede abbiamo fatto vedere le cose migliori".

La velocità da sola non basterà al Camp Nou, ma se lo Shaktar riuscirà a contenere il Barcellona in Spagna, potrà giocarsi tutto davanti al suo pubblico. Gli ucraini sono imbattuti in Europa da 15 partite a Donets e nella nuova Donbass Arena hanno ottenuto sei vittorie e due pareggi.

"A livello uditivo il sostegno del pubblico si sente molto di più adesso (rispetto al vecchio stadio RSC Olympiyskiy) – ha dichiarato Chygrynskiy, che quest’anno con lo Shakhtar ha vinto tutte e quattro le partite casalinghe di UEFA Champions League, con otto gol fatti e uno incassato -. Il pubblico ci mette decisamente le ali. La squadra è diventata più forte. Lo Shakhtar va bene anche in trasferta, ma la striscia positiva casalinga è un dato di fatto, e spero che duri a lungo".