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Stekelenburg aggiusta la mira dell'Ajax

Il portiere olandese riconosce che era difficile ambire a qualcosa di più del terzo posto in un girone con Real e Milan, ma spera di lottare per l'Europa League e vuole vincere contro i rossoneri.

Stekelenburg aggiusta la mira dell'Ajax
Stekelenburg aggiusta la mira dell'Ajax ©Getty Images

Maarten Stekelenburg sostiene che i sogni di gloria dell’AFC Ajax in UEFA Champions League sono stati segnati nel momento in cui il club di Amsterdam è stato sorteggiato nello stesso girone di AC Milan e Real Madrid CF. E anche le cose sono in effetti andate come aveva previsto il portiere dell’Olanda, Stekelenburg spera che la squadra di Martin Jol possa consolarsi con un posto in UEFA Europa League in vista dell’ultima partita del Gruppo G in programma mercoledì a Milano.

"Nel momento in cui finisci con Real Madrid, Milan e Auxerre, sai che sarà molto difficile - ha detto Stekelenburg -. Sei consapevole che l’obiettivo più realistico è il terzo posto, quello che vale l’Europa League. Poi, però, abbiamo dimostrato di giocarcela alla pari, escludendo la prima partita esterna contro il Real Madrid, dove abbiamo perso meritatamente. Contro il Milan, in casa, abbiamo ottenuto un buon punto e poi abbiamo battuto l’Auxerre”.

Purtroppo, però, per Stekelenburg e compagni, il quadro è mutato con la sconfitta “gratuita” sul campo dell’AJ Auxerre, seguita dal 4-0 casalingo contro il Real Madrid alla quinta giornata, in cui è emerso il “maggiore tasso tecnico” degli ospiti. "La seconda fase della Champions League è ormai sfumata, non ci resta che lottare per l’Europa League”.

Per mantenere il terzo posto, all’Ajax, che ha un punto in più dell’Auxerre, basta eguagliare il risultato dei transalpini a Madrid. "Non mi aspetto che l’Auxerre vinca a Madrid, ma non si sa mai. Per questo dobbiamo cercare di ottenere un buon risultato a Milano”, ha spiegato Stekelenburg, che spera che l’Ajax abbia fatto tesoro della lezione dell’andata.

"Ripensando alla gara d’andata all’ArenA, eravamo partiti bene e stavamo facendo la partita, nonostante il rischio del contropiede. Una volta passati in vantaggio, ci siamo chiesti se fosse il caso di continuare ad attaccare o se magari non convenisse temporeggiare. Poi, a un certo punto, abbiamo sbagliato un fuorigioco e siamo stati puniti immediatamente”.

Il portiere dell’Ajax è convinto che la partecipazione al torneo abbia fatto bene al club, che era assente dalla UEFA Champions League dal 2005/06. "Il livello della Champions League è molto superiore a quello del campionato olandese e gli errori si pagano a caro prezzo. E’ importante concedere il meno possibile”.

"Sotto il profilo dell’apprendimento è un’esperienza molto utile per i giovani. Abbiamo una squadra molto giovane, con molti giocatori poco più che ventenni. Io ho 28 anni, un’età giovane per un portiere, e sono già uno dei veterani. Anch’io sono maturato giocando molte partite di Champions League. E’ un’esperienza formativa importante”.

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