Il calcio europeo contro il razzismo
giovedì 28 marzo 2013
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Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico – formato dalle federazioni europee, dai club, dalle leghe e dai giocatori – ha ribadito la sua volontà di battersi contro il razzismo e la discriminazione.
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Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico (PFSC), composto da rappresentanti delle federazioni nazionali europee (UEFA), dei club (ECA), delle leghe (EPFL) e dei giocatori (FIFPro Divisione Europa), ha approvato all'unanimità la seguente risoluzione volta a combattere il razzismo e la discriminazione nel mondo del calcio durante la riunione del 27 marzo a Sofia, in Bulgaria. La risoluzione è stata ratificata oggi, sempre a Sofia, dal Comitato Esecutivo UEFA.
Il calcio europeo unito contro il razzismo
Il PFSC supporta la politica di tolleranza zero e partecipa attivamente alla lotta contro il razzismo nel calcio attraverso l'approvazione della seguente risoluzione.
Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico:
• Prende atto del fatto che le attuali misure educative/preventive e le strutture disciplinari in essere hanno portato a un miglioramento rispetto al passato, pur non riuscendo a prevenire completamente il reiterarsi di episodi a sfondo discriminatorio
• Riconosce che molti paesi hanno preso provvedimenti significativi e di successo, ma che tali incidenti restano comunque diffusi nel continente
• Invita la UEFA, le federazioni nazionali e le leghe a legiferare per rendere più pesanti le sanzioni in merito agli episodi di razzismo
• Chiede agli organi disciplinari di applicare tali sanzioni più pesanti in caso di comprovati episodi a sfondo discriminatorio e di cercare un modo per obbligare i soggetti sanzionati a intraprendere azioni preventive
• Reitera la richiesta che gli organizzatori di competizioni in Europa applichino le linee guida UEFA sulla gestione degli episodi di razzismon durante le partite
• Invita gli arbitri a interrompere le partite in caso di episodi di razzismo, supportandone l'operato, e chiede che le federazioni nazionali e le leghe agiscano allo stesso modo
• Chiede alle federazioni nazionali, alle leghe, ai club e alle associazioni calciatori di rivdere e migliorare le proprie misure educative in merito al razzismo
• Si impegna a supportare ulteriormente e a rafforzare le attuali misure antidiscriminatorie sia a livello europeo che a livello nazionale
• Chiede a calciatori e allenatori – soprattutto a quelli che potrebbero avere maggiore influenza su coloro che si rendono colpevoli di atti discriminatori – di condannare tali atti, anche se questo significasse criticare i propri tifosi o i propri giocatori
• Chiede alle autorità nazionali (governi, forze dell'ordine, ecc.) di contribuire: fornendo agli organi calcistici le necessarie misure legali, arrestando, perseguendo penalmente e bandendo dagli stadi per periodi significativi coloro che si rendono responsabili di espisodi di razzismo, consentendo lo scambio di informazioni in merito a comportamenti discriminatori fra stati e organi calcistici.
• Infine, il PFSC prende atto del fatto che il razzismo è una forma di discriminazione, ma non è l'unica che si manifesta nel mondo del calcio, ed esprime la propria incondizionata opposizione a qualunque episodio discriminatorio.