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Nel segno di Bišcan

Il centrocampista croato ha sostituito nel migliore dei modi il capitano del Liverpool Gerrard.

di Adrian Harte, Anfield

I tifosi del Liverpool FC, che già temono per la possibile partenza di Steven Gerrard, hanno potuto festeggiare, anche senza il loro capitano, un importante successo che avvicina i Reds ai quarti di finale di UEFA Champions League. 3-1 il risultato finale contro il Bayer 04 Leverkusen nell’andata degli ottavi di finale.

Presenza fondamentale
Gerrard incarna alla perfezione il cuore del Liverpool, e la sua presenza è determinante almeno quanto le sue incursioni. Ma nonostante la sua assenza, il Liverpool, privo anche dei due spagnoli Xabi Alonso e Fernando Morientes, nonché di Neil Mellor e Florent Sinama-Pongolle, protagonisti della sesta giornata, ha sfoggiato una prestazione di carattere che non si ammirava da tempo. Il sostituto di Gerrard, Igor Bišcan, ha dimostrato di meritarsi un futuro ad Anfield.

Beniamini del pubblico
Il lungo nazionale croato ha fin qui trascorso buona parte del suo tempo al Liverpool tra le seconde linee, in attesa di un’opportunità. Da promettente centrocampista centrale si è trasformato in un jolly, prima che Gérard Houllier cercasse di convertirlo in difensore centrale. Esperimenti che non sono riusciti, e a cui un serio professionista spesso non ama sottoporsi, ma non intaccando mai la sua posizione di beniamino dei tifosi.

Talento puro
Quest’anno ha però già fatto vedere sprazzi di talento, soprattutto contro l’RC Deportivo La Coruña nella fase a gironi del torneo. Decisivo in fase di cucitura tra i reparti, tanto in difesa quanto in attacco, ha conteso a John Arne Riise la palma di migliore in campo contro il Leverkusen, propiziando il gol del vantaggio. Dopo aver ricevuto un pallone difficile, si è sottratto elegantemente alla pressione avversaria e ha liberato con un assist perfetto Luis García per il gol. Qualche minuto più tardi ha servito con un passaggio filtrante García, ma questa volta il giocatore spagnolo ha avuto meno fortuna.

Sfida non solo anglo-tedesca
La presenza di Bišcan ha rimarcato il carattere est-europeo della sfida. I dati indicano che soltanto sette delle complessive 52 federazioni affiliate sono rappresentate negli ottavi di finale, ma i tifosi a est del Danubio hanno ancora la loro da dire nella competizione. Sei giocatori dell’Europa orientale hanno iniziato la gara dal primo minuto, e la presenza di giocatore irlandesi, finlandesi e norvegesi, ha confermato che non si trattava di una sfida esclusivamente anglo-tedesca.

Riise rinato
Lo splendido calcio di punizione di Riise è stato l’apice della brillante prestazione offerta dal norvegese, rigenerato con Rafael Benítez nella posizione di frizzante cursore di fascia. Il ceco Milan Baroš ha impressionato con i suoi scarpini dorati, anche se meno prolifici rispetto a UEFA EURO 2004™.

Berbatov pericoloso
Dall’altra parte, la minaccia maggiore del Leverkusen è venuta dal suo attaccante est europeo, Dimitar Berbatov, da più parti considerato il più temibile bomber della Bundesliga. Forte fisicamente, mobile e sempre pericoloso quando si allarga sulla sinistra, il bulgaro è andato vicino al gol con una mezzagirata al 13’, mancando di poco il bersaglio con un gran tiro quattro minuti più tardi.

Occasione d’oro
Al 29’ ha però fallito una favorevolissima occasione calciando al lato indisturbato davanti al portiere. Si è poi parzialmente riscattato in occasione del gol allo scadere di França, che riequilibrava il gol segnato pochi secondi prima da Dietmar Hamann.

In extremis
Gol nei minuti finali che potrebbero pesare molto in vista delle gare di ritorno. Da quando la UEFA Champions League ha introdotto la fase a eliminazione diretta nel 1994/95, le squadre vincitrici all’andata con il punteggio di 2-0 si sono finora sempre qualificate per il turno successivo; per le vincenti con il 3-1 la percentuale scende al 75 per cento. Ma al di là delle statistiche, il Liverpool è ottimista sulle possibilità di raggiungere i quarti di finale per la prima volta dal 2002, facendo dimenticare ai propri tifosi i timori di quello che potrebbe riservare la prossima estate.

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