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Così lontani così vicini

Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi, bandiere rispettivamente di Juventus e Milan, lasciano i club con cui hanno vinto tutto, segnando la fine di una carriera portata avanti in parallelo, a partire dal primo gol nel lontano 1992.

Così lontani così vicini
Così lontani così vicini ©AFP/Getty Images

Domenica si è conclusa la leggendaria carriera nei rispettivi club – Juventus e AC Milan – di Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi, due giocatori unici, inimitabili, che hanno segnato un’epoca con le loro prodezze e che, tra l’altro, hanno vissuto una carriera quasi in parallelo, a partire dal primo gol realizzato in carriera nel 1992 a poche settimane di distanza.

Ieri sopra il catino gioioso dello Juventus Stadium che, contro l’Atalanta BC vedeva i padroni di casa festeggiare la vittoria dello scudetto conquistato la settimana scorsa, c’era anche una piccola-grande nube: l’addio alla Signora del giocatore simbolo, il Capitano, Alessandro Del Piero. Quand'è uscito al 19’ della ripresa, dopo aver tra l'altro segnato il secondo gol della gara (terminata con la vittoria 3-1 e la fine del campionato col record di zero sconfitte), ha chiuso la 19ma e ultima stagione in bianconero osannato dai tifosi commossi durante il suo lungo giro d’onore intorno al campo.

Dall’altra parte, quasi fosse tutto concordato, a San Siro entrava in campo per la passerella finale il suo amico-rivale rossonero, che, sebbene non sia mai stato capitano, ha incarnato ugualmente un’epoca con il numero 9 sulle spalle divenendo, insieme alle due leggende Marco van Basten e Andriy Shevechenko, il bomber più amato dai tifosi del Diavolo. Tifosi che hanno pianto di gioia quando SuperPippo, a pochi minuti dalla fine, ha scagliato in rete il pallone con cui il Milan ha vinto l’ultima gara della stagione contro il Novara Calcio (2-1 il finale), terminando il match in lacrime festeggiatissimo insieme agli altri grandi partenti milanisti, Alessandro Nesta, Gennaro Gattuso e Gianluca Zambrotta.

Irripetibile è l’aggettivo che meglio descrive le carriere in parallelo dei due attaccanti e i numeri sono uno specchio meraviglioso della loro favola calcistica, a partire dall’anno del primo gol professionistico, lo stesso per entrambi, il 1992:Del Piero a novembre con il Padova in Serie B, Inzaghi a dicembre con il Leffe in Serie C.

Il 37enne Del Piero lascia la Juventus dopo 704 gare coronate da 290 reti segnate, e con trionfi in serie, tra cui una UEFA Champions League e una Coppa Intercontinentale, tanti scudetti e una Coppa del Mondo FIFA (2006) con la Nazionale, con cui ha giocato 91 volte segnando 27 reti.

Il 38enne Inzaghi, invece, che di Alex è stato anche compagno di squadra ai tempi della sua militanza juventina trionfando in un campionato (1998) insieme, ha giocato 300 gare in Rossonero (623 in totale) segnando 126 reti  (288 complessive), vincendo col Milan due scudetti, due Champions League e una Coppa del Mondo per Club. L’ultimo sigillo continentale nel 2007 porta la sua firma grazie alla splendida doppietta messa a segno in finale contro il Liverpool FC, mentre in Nazionale ha vinto anche lui il Mondiale 2006 disputando in tutto 57 match con 25 gol segnati in maglia azzurra.

Due giocatori immensi, due simboli del calcio italiano per la loro grande professionalità e due esempi per i giovani. Per Del Piero, c’è ancora la finale di Coppa Italia, domenica prossima contro l’SSC Napoli a Roma, che sarebbe l’ultima grande gioia: “Nessun colore è come il bianco e nero, lascio dopo anni splendidi ma continuerò a giocare” ha detto. Il milanista che piangeva a dirotto alla fine della gara contro i bergamaschi, è sembrato vacillare: “Col Milan è un amore immenso, devo ancora decidere se smettere subito e fare l’allenatore delle giovanili o continuare altrove”. 

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