Juve ammazzadraghi, il Porto affonda in dieci
mercoledì 22 febbraio 2017
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I Bianconeri si impongono sul campo del Porto, in dieci per oltre un'ora, grazie alle reti firmate nella ripresa dai subentrati Marko Pjaca e Daniel Alves: quarto successo esterno consecutivo per la banda Allegri e accesso ai quarti ipotecato.
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Quattro su quattro. La Juventus si conferma l'unica squadra sempre vittoriosa in trasferta nell'edizione 2016/17 della UEFA Champions League centrando il quarto successo in altrettante gare esterne sul campo del Porto, battuto 2-0.
Vittoria pesantissima quello della Vecchia Signora, contro una squadra che in casa non perdeva dall'aprile 2016, e maturata solo nella ripresa grazie alle reti dei subentrati Marko Pjaca e Daniel Alves. Fino a quel momento, il predominio bianconero era stato tanto netto quanto sterile, nonostante un'avversaria rimasta in dieci già nel primo tempo per l'espulsione di Alex Telles.
L'avvio di gara è di marca lusitana. Il Porto smentisce chi si aspettava una tattica attendista, provando a prendere il comando delle operazioni. Yacine Brahimi, su punizione, e Rúben Neves non inquadrano la porta di Gianluigi Buffon, ma certificano l'intento dei Dragoni di dettare i ritmi della sfida. La Juve impiega un quarto d'ora per prendere le misure agli avversari e si affaccia per la prima volta dalle parti di Iker Casillas con una conclusione di Alex Sandro abbondantemente fuori misura.
Esaurita la fase di studio, il pallino del gioco passa gradualmente tra i piedi dei Bianconeri, il cui baricentro si alza grazie soprattutto alla vivacità di Sami Khedira e alla buona vena di Miralem Pjanić. In avanti è Paulo Dybala a farsi vedere: su sponda di testa di Gonzalo Higuaín, la Joya va al tiro dal limite dell'area, ma il suo destro è censurabile.
L'episodio che sposta gli equilibri della sfida arriva al 27', quando Telles, ammonito poco prima, stende Stephan Lichtsteiner guadagnandosi il secondo giallo e la doccia anticipata. L'ingenuità dell'ex giocatore dell'Inter manda all'aria i piani del Porto e la Juve, che avverte nell'aria l'odore del sangue, snuda le zanne.
Nuno Espirito Santo è costretto a richiamare in panchina il talento André Silva, rimpiazzandolo con un difensore, Miguel Layún. I Dragoni passano al 4-4-1 e la squadra di Massimiliano Allegri comincia a premere nei pressi dell'area portoghese. Casillas si disimpegna in due tempi sul tentativo dalla distanza di Pjanić, poi è Khedira, di testa, a mancare lo specchio della porta.
Ci prova anche Higuaín, con un sinistro che Casillas respinge in corner dopo due velenose deviazioni, ma la chance più ghiotta è per Dybala: l'argentino lascia partire un sinistro rasoterra dalla grande distanza mandando il pallone a stamparsi sul palo a portiere battuto. E' l'ultima emozione del primo tempo, che si chiude senza reti, ma con i Bianconeri in netto vantaggio ai punti.
Anche la ripresa si apre nel segno della Joya, che deposita subito il pallone in rete su assistenza di Pjanić, ma la sua posizione è irregolare. Il rischio corso scuote il Porto, che replica con un colpo di testa di Hector Herrera a lato non di molto. Sarà il primo e unico squillo della gara per i Dragoni, che complice l'inferiorità numerica badano soprattutto a neutralizzare gli affondi bianconeri.
La Juve, da parte sua, fatica a trovare spazi nelle maglie attillatissime della difesa lusitana e non riesce a indovinare il guizzo per smuovere il tabellino. La parte centrale del secondo tempo si risolve in un infruttuoso assedio, punteggiato dalle conclusioni dalla media distanza di Khedira e Higuaín.
Allegri a quel punto decide di giocarsi la carta Marko Pjaca, che rileva Juan Cuadrado. E' la mossa che fa saltare il banco: il talento croato, al 72', sfrutta al meglio un tocco errato di Layún in area e fulmina Casillas con un diagonale letale, regalandosi il primo gol in bianconero.
Nemmeno il tempo di festeggiare, ed ecco il raddoppio. Anche questa volta, l'oro bianconero arriva dalla panchina. Dani Alves, da poco entrato in campo al posto di Lichtsteiner, firma il 2-0 su cross di Alex Sandro: stop di petto e sinistro che non lascia scampo a un immobile Casillas. E' la pietra tombale sulla sfida, perché il Porto, stremato, alza bandiera bianca e la Juve, che sfiora anche il tris con Khedira, chiude in totale controllo.
Due gol segnati, nessuno subito: un capitale di tutto rispetto da far fruttare tra due settimane a Torino. La qualificazione ai quarti sembra davvero vicina.
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