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Shlyapina pronta all’esordio

Capocannoniere della Russia nelle qualificazioni a UEFA Women's EURO 2013 con sette gol, Natalia Shlyapina non vede l’ora di giocare la sua prima fase finale.

Natalia Shlyapina parla a UEFA.com
Natalia Shlyapina parla a UEFA.com ©UEFA.com

Capocannoniere della Russia nelle qualificazioni a UEFA Women's EURO 2013 con sette gol, Natalia Shlyapina non vede l’ora di giocare la sua prima fase finale.

Shlyapina, che compie 30 anni il 13 luglio (alla vigilia della gara d’esordio contro la Francia a Norrkoping), ha aiutato la Russia a raggiungere l’edizione del 2009 ma non è andata in Finlandia.

Tuttavia, non c’erano dubbi che anche stavolta avrebbe dato un grande contributo alla squadra di Sergei Lavrentyev. La giocatrice parla dell’influenza del Ct dal suo arrivo, della psicologia nel calcio e dell’importanza di avere idoli da imitare.

UEFA.com: che cosa significa questa competizione per te?

Natalia Shlyapina: senza dubbio è molto importante perché in 30 anni non ho mai partecipato a un Europeo o a un Mondiale. Prima giocavo a futsal, ma mi sono data al calcio per partecipare a queste competizioni.

UEFA.com: durante le qualificazioni, la Russia ha cambiato allenatore. Quali sono stati gli effetti?

Shlyapina: il nuovo allenatore ci ha influenzate molto. È arrivato prima dello spareggio contro l’Austria e ha avuto circa una settimana per trovare un linguaggio comune e stabilire una comunicazione con la squadra, ma ci è riuscito benissimo. Ora non ci sono problemi.

UEFA.com: che cosa pensi delle vostre avversarie nel Gruppo C?

Shlyapina: abbiamo giocato un’amichevole contro la Francia l’estate scorsa e abbiamo perso 3-0. Per noi sarà molto difficile, perché la Francia è una grande squadra. Contro l’Inghilterra dovremo lottare, ma probabilmente siamo allo stesso livello. Poi dobbiamo battere la Spagna, anche se in amichevole abbiamo perso. In ogni caso possiamo farcela.

UEFA.com: parlando dell’esperienza, visto che ne hai molta, quanto potrebbe essere utile al Campionato Europeo?

Shlyapina: psicologicamente potrebbe essere importante, perché ti dà una certa sicurezza contro qualunque avversario. Forse è solo un mio parere, ma il problema principale del calcio femminile è la psicologia.

Se una giocatrice scende in campo ma non è pronta o si fa prendere dal panico, rimarrà fuori dalla partita. Se in una squadra ci sono due o tre giocatrici così, la squadra non giocherà, perché il calcio è uno sport collettivo. Più giochi partite importanti contro le squadre forti, più aumenta la sicurezza e non fai differenze tra gli avversari.

UEFA.com: come sei entrata nel mondo del calcio?

Shlyapina: me lo ricordo ancora. In seconda media, un’insegnante di educazione fisica ha notato la mia velocità (io giocavo sempre con i ragazzi). Era il 1992 e lei conosceva un allenatore di calcio. In Russia, il calcio femminile non aveva senso quei tempi, non ne parlava nessuno. Il mister è venuto a lezione una volta e ci siamo conosciuti. Mi ha detto: "Vieni con i tuoi genitori domani, magari provi ad allenarti e se ti piace continui". È iniziata così e non ho mai smesso.

UEFA.com: quanto è importante avere idoli per le ragazze che iniziano a giocare?

Shlyapina: naturalmente è molto importante. Ora il calcio femminile lo danno in televisione, almeno la nazionale. Le ragazze guardano la TV e vogliono essere al posto nostro, quindi si impegnano per arrivare a un obiettivo.

Quando giocavo a futsal non m’interessavano molto queste cose, ma quando ho iniziato a giocare a calcio avevo le giocatrici più grandi come riferimento. C’erano campionesse come [Natalia] Barbashina, [Olga] Letyushova e [Tatiana] Egorova e noi provavamo a essere come loro. Ecco perché avere dei modelli è molto importante.

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