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La fiducia di Manieri: L’Italia sta crescendo

Il difensore si mette alle spalle la sconfitta contro la Svezia - "abbiamo pagato 15 minuti di follia" - e punta i quarti di finale: "Il gruppo è forte e sta crescendo, le possibilità di qualificazione sono ottime".

Raffaelle Manieri, difensore dell'Italia
Raffaelle Manieri, difensore dell'Italia ©Getty Images

La voglia di ripartire è tanta. La sconfitta contro la Svezia a UEFA Women’s EURO 2013 non ha intaccato il morale dell’Italia, che per un tempo ha tenuto testa alle padrone di casa prima di pagare a carissimo prezzo le distrazioni difensiva della ripresa. Le Azzurre sono però determinate a voltare pagina, domenica ci si gioca un posto tra le prime quattro d’Europa contro un’avversaria che si conoscerà nota solo stasera. Le chance di qualificazione “sono ottime”: parola di Raffaella Manieri, pilastro della difesa di Antonio Cabrini.

Il 3-1 subito all’Örjans vall contro la Svezia costringerà la nazionale femminile a spostarsi a Växjö per affrontare nei quarti di finale la seconda classificata del Gruppo B, che con ogni probabilità uscirà dal confronto tra Germania e Norvegia. A prescindere dalle rivali, Manieri è convinta delle qualità dell’Italia.

“Secondo me le possibilità di andare avanti sono ottime”, assicura a UEFA.com la 26enne della Torres Terra Sarda, “Le gare sono state in crescendo: siamo partite con un’avversaria discreta come la Finlandia, per poi passare alla Danimarca che poteva crearci difficoltà, fino ad arrivare a una squadra fisica come la Svezia di cui tutti conosciamo le qualità. Siamo cresciute anche noi, secondo me i presupposti per far bene ci sono: siamo messe bene, il gruppo è forte e sta crescendo”.

L’amarezza del ko rimediato ad Halmstad è stata attenuata dalla soddisfazione per la qualificazione raggiunta. “C’è ancora un po’ di delusione per la sconfitta, per come è venuta, perché alla fine abbiamo pagato quindici minuti di follia, in cui abbiamo preso tre gol, di cui due evitabilissimi”, ammette il difensore, “A freddo sono però contenta perché abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo che era quello di arrivare ai quarti. Ora ci prepariamo per arrivare nel migliore dei modi alla sfida di domenica”.

La convinzione di Manieri, comunque, è quella che l’Italia si stia avvicinando al livello della Svezia e degli altri top team europei. “Il gap si sta colmando, questo è ciò che emerge”, sottolinea, “E’ un fattore positivo, considerando il movimento di base che da noi è molto contenuto. La differenza fisica si sta colmando, poi l’Italia ha nel suo dna quelle giocate di fantasia su cui dobbiamo lavorare per mettere in difficoltà le big come la Svezia”.

La formazione schierata da Cabrini ad Halmstad ha sorpreso un po’ tutti, visto il massiccio ricorso al turn-over e la rinuncia ad alcune big dell’Italia. Il difensore a riguardo ha una sua chiave di lettura. “Il mister ci ha sempre dimostrato, da quando siamo in ritiro, che siamo tutte uguali”, spiega, “Continua a ripetercelo tutti i giorni, non c’è nessuna ragazza che prevalga sull’altra e martedì ce lo ha confermato con le sue scelte. Ce la ha comunicate durante la riunione tecnica, dopo qualche prova in allenamento: chiunque può giocare, anche se è ovvio che ci siano giocatrici con più esperienza. Quello su cui il mister punta tanto è il gruppo, tutte siamo pronte”.

Ma su cos’altro ha puntato l’ex difensore della nazionale e della Juventus, da maggio 2012 al timone dell’Italia femminile? “Sulla sua esperienza a livello di calciatore”, rivela Manieri, “cerca di trasmetterci quello che ha vissuto e fatto. Cerca di metterci nelle condizioni di gestire ogni tipo di situazione e ci aiuta tanto, visto che molte di noi sono un po’ inesperte. Io stessa ho imparato molto”.

Tanto da potersi esprimere al meglio sia come centrale – malgrado la sfortunata autorete in occasione dell’1-0 della Svezia – sia come esterno sinistro nel reparto arretrato. “Sulla fascia sono più libera, ho più possibilità di partecipare all’azione e andare sul fondo”, afferma il numero 20 Azzurro indicando la sua preferenza, “Anche la fase centrale non mi dispiace, ma penso di poter far qualcosa di più sulla fascia”.

A incitare la Svezia contro la nazionale di Cabrini c’erano più di 7mila tifosi, uno scenario bellissimo e inusuale per le Azzurre. “Per me è stato bellissimo”, rivela Manieri, “rispecchia i sacrifici che fai e che vorresti vivere quotidianamente, ma che purtroppo in Italia non vivi…E’ una soddisfazione, arrivare a giocare una partita in uno stadio pieno è una cosa importante che mi trasmette forza e carica nel credere sempre più in quello che faccio. Anche se sono tifosi avversari, è uno stimolo in più. Sono emozioni bellissime che auguro a una ragazza che vuole praticare questo sport di vivere”.

Peccato solo che in Italia sia difficile avere atmosfere del genere e che l’attenzione dei media verso il calcio femminile sia minima. “Ci dispiace, ne soffriamo”, conclude il difensore Azzurro, “Soprattutto quando vediamo altre realtà come qui all’Europeo e ci chiediamo il perché”.

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