Finale agrodolce per Bordinggaard
giovedì 23 giugno 2011
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Nonostante l'amarezza per l'eliminazione, il Ct della Danimarca guarderà la finale tra Spagna e Svizzera con un senso d'orgoglio per la passione trasmessa ai tfosi.
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Keld Bordinggaard guarderà la finale del Campionato Europeo Under 21 UEFA tra Svizzera e Spagna, in programma sabato ad Aarhus, con un doppio stato d'animo.
Oltre a essere amareggiato per l'eliminazione alla fase a gironi, nonostante la parità di punti con Bielorussia e Islanda, il Ct della Danimarca proverà un grande orgoglio per la passione trasmessa dalla sua squadra ai tifosi. In questa intervista, il tecnico parla dei suoi cinque anni in panchina, del torneo e dell'imminente finale.
UEFA.com: un'eliminazione come la vostra dev'essere difficile da digerire.
Keld Bordinggaard: Proprio così. Siamo arrivati con la voglia di fare bene, e così è stato. Forse abbiamo giocato in modo troppo aperto; a volte sembra una scusa, ma se penso alle tante occasioni che abbiamo avuto e alle statistiche, questa è l'unica spiegazione possibile. Abbiamo passato un paio di giorni insieme, cercando di superare l'eliminazione, ma è difficile. Siamo ancora molto amareggiati.
UEFA.com: quali giocatori sono cresciuti di più in questi anni?
Bordinggaard: direi un giocatore che non è qui, Simon Kjær, perché ha raggiunto presto la nazionale maggiore. Molti altri si sono mossi nella giusta direzione: [Nicolai] Boilesen dell'Ajax ha fatto molto bene nelle prime due partite; poi c'è Bashkim Kadrii, non considerato tra i più grandi talenti ma molto efficace; Nicolaj Jørgensen del Bayer Leverkusen ha un futuro brillante, ma deve giocare di più e compiere il passo successivo. Poi ovviamente Christian Eriksen, che però è arrivato direttamente in nazionale maggiore.
UEFA.com: qual è stato il momento più bello?
Bordinggaard: la partita ad Aarhus. Sentivamo che tutto procedeva per il verso giusto e i tifosi ci hanno sostenuto a livelli che non immaginavamo. Anche se non siamo arrivati in semifinale, mi sono piaciuti il nostro calcio offensivo e i momenti di maggiore slancio. Erano proprio quello che volevamo.
UEFA.com: nella prima partita avete messo in grande difficoltà la Svizzera, che però ha risposto con uno Yann Sommer e uno Xherdan Shaqiri in grande forma.
Bordinggaard: penso che [Pierluigi] Tami abbia lavorato bene. Ha un'idea di fondo e ha aggiunto giocatori di qualità, ed è per quello che merita di essere in finale. Sarebbe piaciuto anche a noi, ma dobbiamo congratularci con la Svizzera per come ha giocato. [Sommer e Shaqiri] hanno fatto la differenza, non c'è dubbio. Sanno manipolare l'andamento della gara e hanno le qualità individuali per deciderla.
UEFA.com: e la Spagna?
Bordinggaard: al giorno d'oggi, il possesso palla e la capacità di controllare la partita sono fattori decisivi. È un concetto che arriva dalla Spagna, e specialmente dall'FC Barcelona, mentre nel resto d'Europa si chiede come rispondere. Puoi pensare: 'OK, smettiamo di lottare per la palla, chiudiamoci dietro e facciamoli giocare', ma è molto stancante e spesso perdi ugualmente. L'altra strategia e attaccarli, lottare per il pallone e per il campo, ma loro sono sempre intorno a te. Dagli spalti è affascinante vederli giocare!
UEFA.com: come pensa che andrà la finale?
Bordinggaard: spero che la Svizzera sia in grado di fare il proprio gioco, perché solo così potrà dare problemi alla Spagna. Per farlo, però, dovrà tenere palla, e contro di loro è sempre difficile.