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Italia, un ottimo pareggio

Serbia-Italia 1-1
Per la prima volta gli Azzurrini non riescono a vincere nel Gruppo 2, ma rimontano e restano in vetta imbattuti proprio con la Serbia: Cataldi risponde al vantaggio di Milinković-Savić.

Italia, un ottimo pareggio
Italia, un ottimo pareggio ©Sportsfile
  • L'Italia per la prima volta non vince nel Gruppo 2 di qualificazione al Campionato Europeo UEFA Under 21, ma resta in vetta alla classifica a pari punti proprio con la Serbia
  • A Novi Sad il primo tempo termina a reti inviolate, con gli Azzurrini vicinissimi al gol con Berardi e Mandragora
  • Nella ripresa i padroni di casa passano in vantaggio con un tiro da posizione defilata di Sergej Milinković-Savić che sorprende Alessio Cragno 
  • Il vantaggio regge 9 minuti, perchè un altro giocatore della Lazio - Danilo Cataldi - firma il pareggio per la squadra di Di Biagio con un tiro dal limite
  • Prossime partite: Slovenia-Serbia, Italia-Lituania (17 novembre)

Dopo tre successi consecutivi, per la prima volta l’Italia non riesce a vincere nel girone di qualificazione al Campionato Europeo UEFA Under 21. A Novi Sad, gli Azzurrini strappano comunque un ottimo 1-1 in casa della Serbia che tiene la squadra di Luigi Di Biagio in vetta al Gruppo 2 imbattuta: è Danilo Cataldi a rispondere al vantaggio del suo compagno di club Sergej Milinković-Savić.

L’avvio dell’Italia, disegnata con un 4-4-2 spiccatamente offensivo dal suo tecnico, è incoraggiante. Marco Benassi, il capitano, saggia i riflessi di Boris Radunović con un colpo di testa sugli sviluppi dell’angolo battuto da Domenico Berardi, poi è lo stesso attaccante dell’US Sassuolo Calcio - scattato sul filo del fuorigioco - a concludere a lato a tu per tu con il portiere avversario.

Prova invano il tiro anche Rolando Mandragora, poi Alessio Cragno si fa apprezzare per un provvidenziale anticipo. Ma sono gli Azzurrini a fare la partita e creare le chance migliori. Mandragora, ancora lui, calcia praticamente a colpo sicuro ma trova sulla sua strada l’incredibile opposizione di Vukašin Jovanović, mentre Kingsley Boateng conclude male sul primo palo da posizione favorevole.

La nazionale di Tomislav Sivić prova a organizzare una reazione trascinata da Ognjen Ožegović, che prima spedisce il pallone alto con un’acrobatica rovesciata, poi viene contrastato con efficacia da Daniele Rugani. Prima dell’intervallo una chance per parte. Cragno è formidabile nella parata su Aleksandar Čavrić, dalla parte opposta Berardi si ritrova il pallone tra i piedi davanti a Radunović ma spreca ancora.

La ripresa si accende subito. Dopo due minuti la Serbia è in vantaggio, grazie a Milinković-Savić: il 20enne della SS Lazio, probabilmente nell’intento di crossare, trova una traiettoria incredibile e manda il pallone sotto l’incrocio, con il portiere degli Azzurrini comunque non esente da responsabilità. L’Italia non ci sta e dopo aver sbandato sul tentativo di Nemanja Antonov si divora il pareggio con Alberto Cerri, che incredibilmente manda a lato.

L’1-1 è però nell’aria e si materializza al 56’, autore ancora un giocatore della Lazio: sul tiro dalla bandierina di Berardi, il 21enne centrocampista va alla conclusione dal limite e beffa il portiere avversario. Le emozioni si susseguono incessanti, Cragno ha un’incertezza in uscita e deve ringraziare Alessio Romagnoli, che sventa sulla linea il tiro di Milan Gajić.

I due allenatori cercano dalla panchina la mossa vincente per risolvere la sfida, ma il risultato non cambia più, malgrado una bella acrobazia di Benassi. Finisce 1-1, per l’Italia è un ottimo pareggio che tiene la squadra di Di Biagio in vetta a pari punti proprio con la Serbia. Martedì la sfida alla Lituania a Castel di Sangro.

Luigi Di Biagio, tecnico Italia
Abbiamo costruito molto, soprattutto nella prima mezzora dove siamo stati perfetti: squadra corta, tante occasioni da gol, ma ci sono mancati gli ultimi 20 metri…Non posso rimproverare niente alla squadra, la prestazione c’è stata contro un’altra grande squadra. Sono molto soddisfatto oggi dei miei ragazzi: il punto è buono, anche se eravamo venuti qui per vincere e non ci siamo riusciti.