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Berettini e la "sua" Italia

Il Ct punta a ripetere il successo del 2003, la rosa è più tecnica ma con meno temperamento.

Andrew Haslam, Nottwil

In qualità di campione in carica e unica - tra le otto finaliste - ad aver partecipato al Campionato Europeo Under 19 UEFA, l'Italia è ancora una volta tra le favorite per l'edizione di quest'anno in Svizzera.

Tecnico esperto
Guidati da un tecnico esperto come Paolo Berettini, che ha portato la sua squadra alla vittoria, un anno fa in Liechtenstein, e con un numero di giocatori che hanno già iniziato a lasciare il segno nel campionato italiano, i campioni in carica appaiono nuovamente in un'ottima posizione. A dispetto dei segnali positivi, Berettini si è, tuttavia, affrettato ad evitare ogni paragone tra l'attuale gruppo di giocatori e quello vittorioso del 2003.

"Grande temperamento"
"Lo scorso anno, disponevamo di giocatori di grande temperamento, capaci di coesistere molto bene con le pressioni e lo hanno poi provato nel diventare campioni - ha dichiarato a uefa.com -. Stavolta è completamente differente, i giocatori che abbiamo a disposizione sono tecnicamente migliori (come Riccardo Montolivo dell'Atalanta BC, ndr), ma mi preoccupa la loro mancanza di solidità e di esperienza".

Messaggio ai club
Il tecnico, che ha lavorato con il settore giovanile della Federcalcio italiana sin dal 1999, ha riconosciuto la passione per il calcio del suo paese, ma si è detto certo che la sua squadra è forte abbastanza da poter rispondere alle aspettative. "Da campioni in carica, non avvertiamo più aspettative del solito, anche se sono cosciente della grande responsabilità che ricade su di me in qualità di commissario tecnico - ha sottolineato -. E' sicuramente importante per l'Italia essere di nuovo nella fase finale. E' un messaggio importante per le squadre italiane, in modo che sappiano che abbiamo buoni giocatori".

Gruppo difficile
Sorteggiata nel Gruppo A con i padroni di casa della Svizzera, che incontrerà nella prima partita, e con Ucraina e Belgio, Berettini è consapevole delle difficoltà che comporta una riconferma al vertice d'Europa. "Le otto squadre che sono qui sono le migliori del continente, visto che hanno dovuto passare due turni di qualificazione per accedere alla fase finale - ha ricordato -. Conosco bene tutte e tre le nostre rivali e tutte possiedono buoni giocatori".

Pericolo belga
"Il Belgio, in particolare, mi ha impressionato quando lo abbiamo affrontato nel primo turno di qualificazione e ci ha battuto 3-1 - ha aggiunto -. La squadra svizzera è stata campione Under 17 due anni fa e quindi si conoscono tra loro molto bene. Inoltre giocano in casa, il che rende a noi la vita ancora più difficile. Ho visto l'Ucraina in numerose occasioni: squadra solida, fisicamente forte".

Sfida mondiale
Con le prime tre squadre di ogni gruppo automaticamente qualificate per il Campionato del Mondo Giovanile FIFA dell'anno prossimo in Olanda, l'Italia appare in una posizione invidiabile per puntare, ancora una volta, al gradino più alto del podio. Berettini non dà comunque nulla per scontato, concludendo: "E' un gruppo piuttosto complicato. In ogni caso, per aggiudicarsi il titolo bisogna vincere cinque partite e quindi non possiamo preoccuparci delle squadre che andremo ad affrontare".

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